Welfare

Welfare, a Trento una coprogettazione di 8,85 milioni in 3 anni

Tre linee di intervento: spazi aperti di comunità, giovani, relazioni familiari. Un sistema integrato di servizi diffusi e radicati sul territorio, dalla consulenza ai genitori agli spazi di aggregazione, dal supporto allo studio ai laboratori musicali, teatrali o artistici.

di Gabriella Debora Giorgione

una “rivoluzione” non solo organizzativa quella che interesserà per tre anni il welfare per bambini, ragazzi e famiglie nel territorio della Val d’Adige.
Dal primo settembre 2023 al primo agosto 2026, infatti, tutti i servizi sono frutto di un lavoro di coprogettazione che ha coinvolto il Comune di Trento con il supporto del Centro servizi al volontariato-Csv e 17 soggetti del terzo settore raggruppati in tre associazioni temporanee di scopo, una per ognuna delle linee di intervento: la prima riguarda gli spazi aperti di comunità, la seconda gli interventi per e con le famiglie, la terza per e con adolescenti e giovani.
In totale, 8 milioni e 850 mila euro le risorse investite nel triennio dal Comune che mette a disposizione anche alcune sedi per le iniziative.

Rispondere non solo ai bisogni tradizionali, ma anche a quelli nuovi, attuali ed urgenti, dell’età evolutiva e delle famiglie

«Il disagio sociale è cambiato, è diventato più complesso e frammentato. Dunque doveva cambiare anche la nostra risposta», sostiene l’assessora al welfare del Comune di Trento, Chiara Maule, che aggiunge: «Non potevamo più proporre servizi settoriali e che non si parlavano tra di loro: c’era bisogno di un piano integrato, capace di guardare non solo al bisogno del bambino ma anche alle difficoltà della rete familiare. Credo che solo tra un paio d’anni avremo la consapevolezza della portata di questa rivoluzione che valorizza e mette a sistema le risorse pubbliche insieme alla conoscenza del territorio e alle tante professionalità del Terzo settore».

L’obiettivo che il gruppo di lavoro di Trento si è posto è di rispondere non solo ai bisogni tradizionali, ma anche a quelli nuovi, attuali ed urgenti, dell’età evolutiva e delle famiglie. L’altra caratteristica dell’azione di welfare è l’equità tra i territori: partendo dalla ricognizione dei servizi esistenti, sono state pianificate nuove iniziative nelle zone meno coperte dai servizi di welfare cercando di intercettare e dare risposta a bisogni sociali fino a oggi rimasti sotto traccia. Mettendo a sistema e inserendo in un’unica cornice progettuale servizi, spazi e competenze, Trento realizza luoghi di ascolto diffusi a cui rivolgersi per chiedere supporto, aiuto e interventi specifici.

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Spazi aperti di comunità

Si tratta di un insieme di servizi, interventi e opportunità rivolti a bambini e ragazzi di età compresa fra i 6 e i 17 anni ed alle famiglie, diffusi in maniera capillare sul territorio con 25 sedi di riferimento. Le attività riguardano il gioco, il supporto scolastico, l’esplorazione del territorio e delle sue opportunità. Per le famiglie sono previste occasioni di confronto e di supporto di tipo conciliativo così come di aiuto nelle difficoltà anche pratiche legate alla quotidianità. Previsti anche progetti innovativi come attività di service learning per gli studenti e progetti di contrasto al ritiro sociale e alla dispersione scolastica. Finanziamento a disposizione per questa linea di intervento: oltre 1,9 milioni di euro all’anno.

Interventi con le famiglie

L’intento è un’azione di prevenzione per favorire il benessere sociale, relazionale e psicologico: colloqui e percorsi di consulenza per singoli, coppie, genitori, spazi di incontro libero o strutturato e guidato per favorire l’aggregazione e la condivisione tra famiglie, gruppi di confronto e auto mutuo aiuto, “gruppi di parola” per bambini e ragazzi, incontri e percorsi formativi, attività laboratoriali e ludiche, incontri o percorsi che coinvolgono genitori e bambini/ragazzi per un “fare condiviso”, incontri di promozione delle buone pratiche nei primissimi anni di vita, sportello sociale per offrire orientamento e supporto a persone che vivono in una condizione di vulnerabilità, mediazione familiare. Finanziamento annuale: 270 mila euro.

Interventi con i giovani

Destinatari sono i ragazzi e i giovani 14-21 anni e gli adulti che operano a stretto contatto con i ragazzi e giovani che lavoreranno insieme in luoghi di aggregazione in cui saranno offerti laboratori, musica, teatro, esperienze di gruppo, attività artistiche, sportive e di socializzazione. Previste anche attività sportive di tipo amatoriale, attività di accompagnamento allo studio e di supporto agli apprendimenti, laboratori su metodo e strategie di studio anche allo scopo di orientare le scelte scolastiche e prevenire l’abbandono scolastico. Finanziamento annuale: 752 mila euro.

Diciassette, come dicevamo, i soggetti del Terzo settore coinvolti nella coprogettazione: Adam 099, Arianna, Carpe Diem, Geco, Gruppo Oasi, Kaleidoscopio, La Bussola,  Progetto 92, Sos Villaggio del Fanciullo, Tre Fontane, Ama auto mutuo aiuto, Progetto 92, Alfid Associazione Laica Famiglie In Difficoltà; Appm Associazione Provinciale per i minori, Consultorio familiare Ucipem, Periscopio, oltre a decine di partner di sostegno.

foto di copertina: la presentazione alla stampa della progettazione di welfare (concessa a VITA dall’Ufficio stampa del Comune di Trento)


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