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WELCOME, un logo per le aziende italiane che favoriscono l’integrazione dei rifugiati

Presentata dall’UNHCR l’iniziativa permetterà alle aziende che si impegneranno a favorire l’inserimento professionale dei rifugiati di ricevere un riconoscimento formale

di Monica Straniero

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha presentato ieri presso il Senato della Repubblica, con il patrocinio del Ministero del Lavoro, il progetto “Welcome – working for refugee integration”.


L’iniziativa permetterà alle aziende che si impegneranno a favorire l’inserimento professionale dei rifugiati di ricevere dall’UNHCR un riconoscimento formale: un logo denominato appunto “Welcome. Working for refugee integration” che le stesse aziende potranno esporre ed utilizzare nelle loro attività comunicazione.

«L’iniziativa consente di mettere in pratica i principi del Global Compact sulla condivisione delle responsabilità sui rifugiati», ha sottolineato Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa. «La collaborazione delle aziende con i diversi attori istituzionali e non che si occupano dei rifugiati rende possibile realizzare percorsi di integrazione condivisi e partecipativi».

Studi sugli effetti economici delle migrazioni si contano ormai nell’ordine delle migliaia e tutti dimostrano la stessa cosa: per i Paesi di arrivo sono una potenziale, enorme risorsa. Secondo uno studio pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale, in Europa l’integrazione dei migranti potrebbe avere un impatto positivo sul Pil nell’ordine dello 0,2%. Molto dipenderà dalla velocità della loro integrazione nel mercato del lavoro.

Per ottenere il riconoscimento le imprese dovranno dimostrare di aver effettuato nuove assunzioni di rifugiati o comunque di aver favorito il loro concreto inserimento lavorativo e sociale. Saranno prese in considerazione anche le imprese che hanno avviato attività finalizzate a favorire il dialogo interculturale o di sostegno ad iniziative di start-up.

Secondo le intenzioni dell’UNHCR che ha istituito il premio, le imprese che verranno individuate annualmente daranno un contributo significativo alla creazione di una società inclusiva, «che si adopera per prevenire e combattere xenofobia e razzismo nei confronti di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, conflitti e persecuzioni e ha scelto di ricominciare una nuova vita in Italia».

«Questo progetto è un’operazione culturale che ha come posta in gioco quella di trasferire la grande questione dell’asilo e dell’immigrazione dal piano dell’emotività, dove le migliori intenzioni talvolta producono cattiva retorica, a quello delle politiche razionali», ha detto Luigi Manconi, presidente della commissione diritti umani del Senato.

Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro ha ricordato che l’accoglienza e l'integrazione sono la grande partita, la grande sfida che le istituzioni hanno davanti «La Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero sta portando avanti due iniziative in questo senso. Il progetto “Inside” attivo già da qualche tempo prevede 675 tirocini per gli immigrati titolari di protezione internazionale, ospitati nel Sistema di Protezione per richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). Mentre è prossimo al lancio “Percorsi”, il progetto destinato ai minori non accompagnati. L’obiettivo è gestire la transizione verso la società adulta e avviare un percorso di inserimento sociale e pre-lavorativo che possa garantire alla persona un minimo di reddito».

Le candidature potranno essere presentate dalle aziende stesse, dai loro dipendenti, dalle associazioni di categoria, dai sindacati, dalle Camere di Commercio, dagli Enti Locali e dalle associazioni o cooperative impegnate nell’assistenza e tutela dei richiedenti e beneficiari di protezione internazionale.

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