Welfare

Welby: Procura di Roma favorevole a interruzione cure

La Procura della Repubblica di Roma e' favorevole all'accoglimento del ricorso di Pier Giorgio Welby che chiede l'interruzione delle cure alle quali viene sottoposto.

di Redazione

La Procura della Repubblica di Roma e’ favorevole all’accoglimento del ricorso di Pier Giorgio Welby che chiede l’interruzione delle cure alle quali viene sottoposto. ”Appare evidente che sotto il profilo dell’esistenza del diritto di interrompere il tratamento terapeutico non voluto -scrive l’ufficio del pubblico ministero- con l emodalita’ richieste, il ricorso e’ ammissibile e va accolto. Per quanto riguarda invece la possibilita’ di ordinare ai medici di non ripristinare la terapia il ricorso e’ inammissibile poiche’ trattasi di una scelta discrezionale affidata al medico, anche se di una scelta discrezionale tecnicamente vincolata in merito all’utilita’ e alla necessita’ di ripristinare in un momento successivo la terapia”. In sostanza, per quanto riguarda la seconda parte del ricorso la Procura in occasione dell’esame del ricorso che avverra’ domani alle 17 davanti al giudice civile Angela Salvio esprime un giudizio di inammissibilita’ per quanto riguarda la parte del ricorso stesso relativa alla fase successiva all’interruzione del trattamento, che ricade nella discrezionalita’ dei medici, i quali dovranno valutare se l’eventuale rischio vita connesso all’interruzione della terapia possa determinare, se motivato, una possibilita’ di accanimento terapeutico. Ad esprimere il parere della Procura sono i pubblici ministeri Salvatore Vitello e Francesca Loi, che domani saranno presenti all’udienza. Al magistrato Welby chiede il distacco del ventilatore polmonare al fine di evitare le sofferenze alle quali e’ ora sottoposto nonostante le cure che gli vengono prestate. Il ricorso che viene presentato sotto un duplice profilo per chiedere da un lato ”il diritto ad esprimere validamente il suo rifiuto alla prosecuzione di trattamento sanitario non desiderato e dall’altro la necessita’ di un intervento urgente del giudice che accerti tale diritto per il quale si chiede una protezione urgente, stante la prosecuzione di trattamenti sanitari invasivi non desiderati sulla propria persona”. E proprio per queste sue richieste chiede ”che sia ordinato ai sanitari di procedere all’immediato distacco del ventilatore artificiale contestualmente ordinando loro di somministrare la terapia sedativa richiesta dallo stato della scienza e della tecnica implicitamente inibendo agli stessi qualsiasi intervento ripristinatore della terapia interrotta”.


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