Politica
WEF: 42° posto per l’Italia
L'Italia, spiega Augusto Lopez Carlos, direttore del Global Competitivness Network, prosegue nel suo trend negativo
di Redazione
Il World Economic Forum di Ginevra, quest’anno amplia la copertura geografica del Global Competitvness Report (Rapporto Globale sulla Competitività), e porta a 125 il numero dei paesi censiti. L’Italia, spiega Augusto Lopez Carlos, direttore del Global Competitivness Network, prosegue nel suo trend negativo.
Alla domanda ‘dove è meglio investire?’ hanno risposto 11.000 dirigenti aziendali di tutto il mondo. La scelta è quindi caduta sulla Svizzera, che detronizza gli Stati Uniti – caduti al sesto posto -, mentre risalgono la china Finlandia e Danimarca.
Perchè la zona euro pare piu’ interessata alla crescita e non alla competitività? Risponde a Euronews Augusto Lopez Carlos.
“A causa del rallentamento dell’attività economica globale dopo l’11 settembre, molti paesi in Europa si sono concentrati di piu’ sulla crescita, ma credo che si tartti di una politica disorientata. Se davvero desiderassi stabilire una base forte per lo sviluppo dovrei iniziare da subito a fare le riforme. Questo è il momento giusto”.
Di certo dunque resta il dubbio che i governi interessati da questo studio basato sulla competitività non lo prendano in considerazione. “Molti lo fanno – spiega. Un esempio su tutti è la Corea, paese in cui questo censimento è preso molto sul serio. Credo perchè il rapporto fornisce un vasto numero di indicatori, che definiscono quali sono le zone forti e quali le deboli. Proprio cio’ che serve alla strategia politica”.
In Italia spicca il buon livello di preparazione tecnologica e la modernità delle imprese del settore privato, ma il contesto macroeconomico del paese é mediocre e i conti pubblici sono in disavanzo da 20 anni. Occupando il 42° posto della classifica del rapporto globale, l’Italia certifica la sua grave situazione fiscale con un debito pubblico tra i piu’ alti al mondo: ben al di sopra del 100% del PIL
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