Cultura

Warhol, America il regno del presente

di Redazione

Nel 1985 Andy Warhol pubblicò un libro di fotografie intitolato semplicemente America. Vi aveva raccolto immagini scattate in anni di viaggi e di frequentazioni “americane” e lo accompagnò con un testo rapsodico, pieno di intuizioni geniali nella loro suprema ovvietà. È l’America che tutti conosciamo, ma che non abbiamo conosciuto così.

Nessun altro paese al mondo ama il presente quanto l’America. Oggi accadono così tante cose che siamo troppo occupati a guardare, parlare e pensare a tutto quello che accade per fare qualsiasi altra cosa. Non abbiamo tempo per ricordare il passato e non abbiamo energia per immaginare il futuro, siamo così indaffarati, possiamo soltanto pensare: Ora!
Se non mi credete, basta dare un’occhiata a tutte le più importanti riviste americane, in cui le cose più entusiasmanti sono solo le novità: il libro appena pubblicato, i filn appena usciti, gli ultimi dischi. Si arriva al punto che a malapena ricordiamo quello che è appena uscito, che veniamo subito scaraventati verso la prossima sensazione, quella più nuova.
In America tutto comincia sempre dagli stati d’animo. Questo fa sì che le altre nazioni non sanno mai cosa pensare: un anno ci sgoliamo per i diritti umani e l’anno dopo miniamo i porti di qualche altro paese. Siamo umorali e gli umori sono variabili e tenderemo sempre a cambiare totalmente idea su tutto. Quindi se costruisci i tuoi valori, le tue regole e le tue leggi sempre a partire dal tuo umore, in un attimo ogni cosa potrebbe capovolgersi, e tutto questo è molto instabile.

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