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Wall Street: Enron e Worldcom tra i titoli più “amati”

Su di loro gli investitori hanno puntato tra la fine del 2003 e l'inizio 2004

di Francesco Maggio

Dopo tre anni di difficoltà Il Toro è tornato a scorrazzare per Wall Street e sembra avere fatto bene alle aziende simbolo degli scandali finanziari del recente passato come Enron, Worldcom, Adelphia ed Healthsouth. E questo effetto benefico riguarderebbe anche Parmalat. Ormai prossime all?uscita dalla bancarotta, è il caso delle prime due, o ancora sotto inchiesta delle autorità come Healthsouth o in piena ristrutturazione come Adelphia, sono loro le società su cui gli investitori paiono avere puntato sul finire del 2003 e i primi giorni del 2004. Convinti che la ripresa del mercato, giunto con il Dow Jones sui livelli precedenti allo scoppio della bolla di Internet, abbia recuperato la forza necessaria per trascinare ogni genere di azienda i risparmiatori sono tornati a scommettere sulle azioni e sui bond di imprese anche fallite ma dal potenziale di crescita interessante una volta risanate. Healthsouth, il cui ex amministratore delegato Richard Scrushy è imputato per frode ed è scambiata sul mercato dei fogli rosa dopo l?estromissione da Wall Street è salita nel 2004 del 35% vedendo le proprie azioni passare dai 4,59 dollari della fine 2003 a 6,19 dollari mentre Adelphia Communications, in bancarotta e con la famiglia Rigas, sua fondatrice accusata formalmente di frode, ha registrato un progresso del 25% per quanto concerne i bond convertibili e del 52% per le azioni ordinarie. Quanto a Enron, l?attesa riemersione dalla bancarotta del 2001, ha fatto sì che le obbligazioni emesse siano progredite, nel 2004, del 15%, passando da 21 centesimi a 24 centesimi mentre Worldcom (ora Mci), le cui azioni verranno convertite in nuovi titoli appena uscita dal fallimento (circostanza attesa per il mese prossimo), ha visto salire i titoli da 22,67 dollari alla fine del 2003 a 25,20 dollari. Questa inattesa euforia degli investitori, come riportato dal Wall Street Journal, sembra potere gratificare, seppure in maniera impalpabile, anche Parmalat. Nonostante il crack e le indagini in corso, i bond della casa di Collecchio sono avanzati timidamente dai 19 centesimi del dicembre 2003 ai 23 centesimi attuali.


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