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Wael Farouq: «L’obbiettivo degli attentati è la convivenza religiosa»

«Daesh colpendo la minoranza religiosa più numerosa del Paese vuole sopprimere l'unica società del Medio Oriente dove convivono tante religioni diverse. La reazione è che i copti continuano a riempire le chiese e i musulmani perdono la vita per proteggerli. Per fermare i terroristi bisogna isolare quei Paesi che forgiano l'ideologia di cui si nutrono». L'intervista con il docente di “Scienze linguistiche e lingue straniere” all’Università Cattolica di Milano

di Lorenzo Maria Alvaro

Una prima in una chiesa a Tanta, cittadina sobborgo del Cairo, durante le celebrazioni della Domenica delle Palme. Poco dopo un altro kamikaze ha cercato di far una strage in una chiesa di Alessandria, dove la funzione era tenuta dal Papa copto Tawadros II. È stato fermato da due agenti di guardia alla chiesa, che sarebbero morti nell’esplosione assieme al terrorista. Decine di morti e Paese nel caos. Per capire il senso di queste azioni abbiamo chiesto a Wael Farouq, docente di “Scienze linguistiche e lingue straniere” all’Università Cattolica di Milano.




Si parla di alto valore simbolico di questi attentati. È così?
No, nessun simbolo. Un’azione simbolica è qualcosa che si verifica una volta sola. Questa degli attentati nei confronti dei cristiani d’Egitto invece è diventata una terribile tradizione. Sono ormai anni che le chiese sono un obbiettivo. In Egitto è dal ’53 che ci sono questi eventi. Il tentativo era quello di assassinare il papa copto. Se le forze di sicurezza non avessero lavorato bene parleremmo dell’assassinio di Tawadros II.

Perché Tawadros II è un obbiettivo dell’Islam radicale?
Daesh, che ha rivendicato l’azione, ha come obbiettivo distruggere ogni legame tra musulmani e cristiani. Tutte le persone che costruiscono ponti e amicizia tra questi due mondi sono obbiettivi e nemici. Il papa copto è uno di questi. Isis ha tanti motivi per volerlo uccidere.

In Egitto ci sono tante minoranze religiose. Perché vengono presi di mira in particolari i copti?
Per fare male a tutti attaccano i cristiani. È il modo più semplice per fare male a tutta la società egiziana. Società dove c’è una grande diversità religiosa. Non c’è un’altra società così mista e ricca in tutto il Medio Oriente. È il modo con cui Daesh cerca di sopprimere questa convivenza di diversi. Attaccano la minoranza più numerosa.

Questo attacco continuo porta i frutti sperati. La diversità in Egitto si sta contraendo?
Mi ha colpito la fede di queste persone. Che sanno di essere un obbiettivo. E nonostante questo vanno in chiesa lo stesso. Dieci giorni fa hanno trovato una bomba dentro alla chiesa di Tanta. E per diverso tempo Isis li ha minacciati dicendo che li avrebbe bruciati dentro le Chiese. E queste persone vanno comunque in chiesa a pregare. Sapendo che quella minaccia è reale. Non deve rimanere scontata questa testimonianza di fede. I cristiani egiziani vanno a pregare nonostante il rischio di perdere la vita. La diversità è il soggetto di questo attentato. Incredibilmente però le diversità si affievoliscono. Tantissimi musulmani sono andati a donare il sangue. Poliziotti musulmani hanno rischiato la vita, in alcuni casi sono morti, per salvare il Papa copto. Andate a guardare come viene celebrare la poliziotta velata grazie a cui l’attentatore non è riuscito ad entrare in Chiesa ad Alessandria.

Come si combatte Isis?
Combattendo chi avversa questo tipo di società aperta e convivente.

Chi sono?
I Paesi waabiti non vivono questa diversità. E sono alla base dell’ideologia su cui poi si impernia l’Isis. Dobbiamo affrontare questa ideologia. Finché non sarà affrontata avremo sempre un pazzo di turno che farà sua quella follia e ucciderà nel suo nome.

Concretamente come si fa?
Bisogna isolare questi Paesi, come Iran, Arabia Saudita e Qatar. Andate a vedere i siti ufficiali di questi Paesi e dei loro politici. Che tipo di fatwe fanno nei confronti dei cristiani. Come giustificano sui social questi attentati. È una nostra responsabilità fermarli. Oggi tutti sanno ma nessuno fa nulla in nome dell’unico vero dio di oggi, il dio denaro. Sono paesi enormemente ricchi. Si comprano il silenzio del mondo.

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