Non profit

W le cooperative, ma quelle vere

Caro direttore, sa con quanto affetto, rispetto e gratitudine io segua le pagine del suo settimanale e la tutela del variegato mondo delle onlus...

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, sa con quanto affetto, rispetto e gratitudine io segua le pagine del suo settimanale e la tutela del variegato mondo delle onlus. Sono consapevole dell?importanza del ruolo svolto dalle cooperative, in particolare di quelle che operano nel terzo settore, cioè le cooperative sociali, ma resto nel contempo convinto che esistano imprese, che si qualificano impropriamente o utilitaristicamente come cooperative, che, talvolta, si interfacciano impropriamente con i partiti politici. L?intervento del presidente Berlusconi cui avete fatto riferimento nel n. 3 di Vita va proprio in questa direzione: se le cooperative sono serie, ben vengano le agevolazioni fiscali e i benefici di cui godono, anzi sarebbe bene che tale fiscalità di vantaggio venisse rafforzata; al contrario, se la qualifica di cooperative è solo un paravento dietro il quale si nascondono forme societarie finalizzate al mero lucro o alla commistione con il potere dei partiti e per le quali l?apporto dei soci non rispetta i parametri normativi dettati dall?Unione europea, allora, in questi pur limitati casi, non ha senso continuare a supportare queste alchimie societarie. Le vicissitudini di Unipol e Banca popolare di Lodi devono far riflettere proprio i veri protagonisti del sistema delle cooperative, quelli autentici, per i quali mi sono e ci siamo impegnati. Noi vogliamo rafforzare le cooperative per le quali abbiamo studiato e approvato la + Dai -Versi e ancora più di recente la legge delega sull?impresa sociale e il nuovo provvedimento del 5 per mille. W quindi le cooperative, quelle vere, che garantiscono un fondamentale apporto in termini di occupazione, di sostegno sociale e di benessere all?Italia e w le cooperative, meritorie di ogni attenzione e plauso, del terzo settore! Tanto dovevo per chiarezza, con sincera stima

Giorgio Jannone, deputato Forza Italia

Caro Jannone, lei sa quanto la stima è ricambiata. Tutto il popolo di Vita condivide con me un vero sentimento di gratitudine verso l?impegno suo e dell?altro Giorgio (Benvenuto, Ds), non solo perché primi firmatari della proposta di legge + Dai -Versi ma per il lavoro parlamentare serio e tenace. Come non ricordare nel dicembre 2004 il suo appassionato intervento in aula quando si stava votando la Finanziaria 2005? Come non ricordare il suo coraggio nel non far sconti neppure ai colleghi di governo espressi dalla maggioranza cui lei stesso appartiene? Un coraggio che spinse il governo a proporre un ordine del giorno che lo impegnava a far sì che la proposta della +Dai -Versi diventasse a breve legge. Sono convinto che è proprio grazie a parlamentari come lei che hanno cuore il bene di questo paese e che hanno coscienza di quanto sia essenziale un terreno di bene comune (a cui appartiene l?esperienza cooperativa) non riconducibile a schieramenti partitici, che possiamo guardare con speranza al futuro.

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