Welfare
Voto immigrati, La Russa apre
La proposta di Veltroni raccoglie tanti no dal centrodestra, con un'importante eccezione. Martelli spiega perché è un errore
Nella rassegna stampa a cura della redazione di Vita si parla:
- del voto agli immigrati,
- della questione Alitalia,
- del caso di tifosi napoletani,
- di un’inchiesta sui matrimoni misti,
- delle ultime sul caso Englaro
- della cura domiciliare dei malati terminali.
- Per esteri, del caso Europa-Russia.
La vicenda Alitalia è il titolo di apertura di quasi tutti i quotidiani di oggi, ma noi scegliamo come tema interessante la lettera del segretario del Pd, Veltroni, al presidente della Camera, Fini, un vero e proprio appello a muoversi in direzione del voto agli immigrati residenti in Italia, almeno nelle elezioni amministrative.
Voto agli immigrati
Repubblica richiama in prima la notizia e approfondisce a pagina 13: “Veltroni a Fini: «Ora voto agli immigrati». Riferisce Francesco Bei che il segretario del Pd ha scritto una lettera al presidente della Camera, sollecitando «la più ampia discussione da parte della camera dei deputati». Fini, che è in viaggio in Giappone e che nel 2003 aveva fatto una proposta in tal senso, non ha risposto, ma già partono le critiche della maggioranza. Il ministro Andrea Ronchi (An) spiega che: «siamo una coalizione coesa che concorda gli obiettivi e quindi niente fughe in avanti: il voto agli immigrati non è nel nostro programma». Insorge ovviamente la Lega. Per Roberto Cota, «il diritto di voto deve essere collegato alla cittadinanza”. Ironico castelli che definisce Veltroni «maitre a penser delle cause perse».
Veltroni sarà primo firmatario della proposta di legge costituzionale, «non è più tempo di discussione astratte e di pregiudizi dettati da ideologie».
Al tema del voto agli immigrati il Corriere della Sera dedica un richiamo in prima pagina sotto il titolo “Veltroni chiede «aiuto» a Fini: voto agli immigrati”. Il servizio è a pagina 12. L’ipotesi di Veltroni è di far partecipare gli immigrati regolari residenti in Italia da almeno 5 anni al voto per il sindaco. E lo fa annunciando una nuova proposta di legge e ricordando che il primo a parlare di voto amministrativo agli immigrati fu nel 2003 proprio l’attuale presidente della Camera. Dall’opposizione il leader del Pd raccoglie il plauso di Rifondazione (Ferrero: «sarebbe il primo gesto civile di un governo che per tanti versi si è mosso in modo incivile») e la freddezza di Di Pietro («Veltroni non faccia annunci fuori tempo, l’estate è finita»). Poco convinto anche Cicchitto (Pdl): «Veltroni cerca di modificare il corpo elettorale a suo favore». Contrarissima invece la Lega che con Calderoli taglia corto: «Una proposta sonoramente bocciata dal voto degli italiani, Veltroni aspetti di vincere le elezioni prima di proporla». Dentro An intanto si scoprono due anime: il «no» secco di Gasparri fa il paio con l’apertura di La Russa («L’idea non mi scandalizza»).
Su La Stampa servizio a pagina 11. Si registra una chiusura ermetica del centro destra, ma Fabio Martini sottolinea una debolezza nella proposta di Veltroni, che prevede il voto anche a chi non ha ancora la cittadinanza. Era stato invece Claudio Martelli poche settimane fa a sottolineare come il punto cruciale sia quello della riforma della cittadinanza: «L’unica via è quella di riformare la legge sulla cittadinanza, accorciandone i tempi: non possiamo creare un modello di società nella quale gli stranieri che vogliono restare stranieri abbiano la possibilità di amministrare i comuni». Poi c’è il sì di Casini a Veltroni. E il no dell’Idv di Di Pietro: «Altre sono le urgenze». C’è anche la Jena. Titolo: “Così”. Testo: «Veltroni chiede al governo di dare il voto agli immigrati, un’idea non solo giusta ma anche geniale: così quelli votano a destra»…
Veltroni batte un colpo: «Voto agli immigrati» titola il Giornale a pag. 11. Dopo mesi di silenzio il leader del Pd scrive a Fini: « Estendiamo il diritto elettorale ai non italiani». Il pezzo di Luca Telese annovera una serie di reazioni. Dalla maggioranza: per Fabrizio Cicchitto, PdL, «è il solito disegno della sinistra: vogliono cambiare il corpo elettorale a loro piacimento». Roberto Cota, Lega, dice che «aprire dei varchi su questo tema» e infatti la Lega ribadisce «Alle urne ci vanno i cittadini». Nell’opposizione Di Pietro bacchetta: «Intempestivo. Inutile fare annunci su una proposta che non è ancora stata presentata». Rifondazione invece è entusiasta. e Gianfranco Rotondi considera: «Una politica responsabile, che non fa polemiche inutili, può tentare il confronto».
Dopo una paginata in cui Avvenire spiega come il papa è stato frainteso dai giornali di ieri sul tema immigrazione e dopo la cronaca di Lucia Bellaspiga da Frisinga, dove è in corso il VI congresso mondiale di pastorale per gli zingari («molti zingari vittime di discriminazione») arriva a pagina 10 il titolo «Voto agli immigrati, è di nuovo bagarre». Cronaca della giornata di ieri, con la lettera di Veltroni che chiede a Fini di favorire l’iter di una proposta di legge targata Pd per dare il voto agli immigrati per le amministrative «ricordandogli, con una punta di malizia, le sue precedenti aperture». Le reazioni non hanno lasciato spazio alla speranza, riassume Avvenire. Benchè, sottolinea Fracesco Marsico, vicedirettore della Caritas, in una battuta finale, in quasi tutta Europa gli immigrati votano alle amministrative e quindi l’Italia dovrebbe discuterne «le date, non l’esigenza». Intanto a Cantù (Como) la giunta della Lega istituisce un numero verde dove denunciare anche in forma anonima gli immigrati irregolari e gli affitti ai clandestini. «Delazione? La definirei partecipazione», dice il sindaco Tiziana Sala.
E inoltre sui quotidiani di oggi:
Caso Alitalia Sole 24 Ore – L’apertura è ovviamente sul caso Alitalia «Ultima chance per salvare Alitalia» I sindacati trattano. È il titolo di apertura cui seguono a pagina tre alcuni articoli dedicati alla privatizzazione di Alitalia e al piano di salvataggio. Natale Forlani, Ad di Italia Lavoro suggerisce il “modello tedesco per gli esuberi”, tuttavia c’è un aspetto da non trascurare: l’alto costo del personale di volo per cui «è complicata» la ricollocazione nei servizi. Sempre sul caso Alitalia e non solo c’è il commento di Alberto Alesina “Fallire non è vietato” dove si analizzano i salvataggi estivi: da Bear Stearns a Fannie Mae e Freddie Mac ad Alitalia definiti uno “spettacolo triste”. «Gli innocenti contribuenti italiani e americani pagheranno per gli errori di manager, per eccessi di rischio, per piloti e assistenti di volo molto ben pagati». Nell’articolo anche una stilettata alla Marcegaglia «far pagare ai contribuenti almeno un miliardo di euro (se non più) per salvare Alitalia e favorire una cordata di imprenditori italiani non ha senso. Ed esprimo sempre un’opinione personale: a mio avviso il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, non doveva farne parte».
Tifosi di Napoli Sole 24 Ore/2 – A pagina 13 servizio di Mariano Maugeri su “Una periferia chiamata Napoli”, dal momento che ottocentomila abitanti su un milione vivono nei rioni ad alto tasso di degrado, si parte dai tifosi per finire ai quartieri e alla malavita diffusa, all’incapacità delle istituzioni di uscire dalla spirale che spinse lo scrittore peruviano Manuel Scorza a dire «Da quando sono arrivato tutti parlano della morte di Napoli e, effettivamente, sono di fronte a una morte. Ma, mi dico, questo cadavere è in putrefazione da 400 anni». Non manca il corredo di dati e cifre su disagio e reati. Si va dalle 45,6 rapine ogni diecimila abitanti, 3,1 gli omicidi ogni centomila abitanti, ai 69.262 reati commessi in città al 95% della popolazione su cui opera la camorra.
Poliziotti gay Corriere della Sera – A pag 23 con richiamo in prima ampio spazio al primo meeting dei poliziotti gay che si riuniranno il giorno 26 a Bologna. Sarà la prima uscita dei 200 iscritti (fra agenti e militari) della neonata associazione Polis Aperta che riunisce tutti gli omosessuali in divisa.
Europa Russia la Stampa – Russia: molto rilievo al ruolo da mediatore di Berlusconi con Putin. Il giocatore georgiano Kaladze: è stata una sua telefonata di cinque ore a Putin a convincerlo a fermare la guerra». Intanto un editoriale “armato” a firma di Max Boot, membro del Council on Foreign relations evoca scenari da guerra fredda. Georgia e Polonia sarebbero due tra gli “stati porcospino” per mettere paura all’orso russo. «L’unica eccezione a questa tendenze è la smilitarizzazione della Russia che con un milione e passa di soldati in servizio effettivo ha costantemente incrementato il budget della Difesa».
Matrimoni misti Il Giornale – Pagine 14 e 15: Inchiesta sui matrimoni misti. 3 su 4 finiscono con un divorzio. Le ragioni: distanze culturali, stili di vita, pratiche religiose diverse. Gaia Cesare intervista Dounia Ettaib: «Picchiate e segregate dai mariti arabi. Vi racconto l’inferno delle italiane».
Caso Englaro Avvenire – Sul caso Englaro, dopo l’estate c’è attesa per tre decisioni rimaste in sospeso: la Cassazione deve decidere sul ricorso del Procuratore generale contro la sentenza della Corte d’appello; la Corte d’appello deve decidere sulla sospensione della sentenza chiesta dal Pg; la Corte Costituzionale deve decidere sul conflitto d’attribuzione sollevato dal Parlamento. In questi giorni infine i legali della famiglia Englaro hanno diffidato la Regione Lombardia, invitandola a indicare una struttura in cui dare esecutività alla sentenza, ma Eugenia Roccella precisa che la Regione non ha alcun obbligo di garantire ciò.
Malati terminali Avvenire/2 – Parte in Lombardia, in partnership con la federazione cure palliative e 23 strutture, la sperimentazione biennale della ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali: i pazienti restano a casa, ma le strutture di cure palliative garantiscono intervento e assistenza H24 su tutto il territorio regionale. Stanziati 5 milioni di euro per il 2008 e previsto il coinvolgimento nel modello di 2089 pazienti.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.