Ci vado solo ogni tanto a Volterra, però con regolarità. Da qualche anno ormai. Eppure vengo a sapere di questa clamorosa notizia solo girovagando per la rete: l’Asl ha venduto il vecchio manicomio a un immobiliarista inglese che lo trasformerà in un resort a cinque stelle. La cosa è grossa perché tali sono le cubature. Ne verrà fuori una cittadella british a ridosso della vecchia. Sì perché il tutto è pensato per il turismo che verrà dalla terra d’Albione; non a caso l’ufficio vendite è a Londra. Mi è sembrato un vero e proprio “blitz”. Per questioni anche meno impattanti si attivano processi di ascolto, partecipazione, consultazione. Alle volte addirittura si esagera, ma non in questo caso. Eppure il bene in questione lo meritava: per le sue dimensioni, per la sua storia, per la sua funzione. E, non ultimo, per il fatto che era pubblico. L’investimento è di indubbio interesse perché è un’area da tempo abbandonata, ma si potevano prevedere soluzioni diverse dalla vendita in blocco. Sarebbe stato bello, ad esempio, prevedere un mix di abitazioni ad uso turistico e residenziale per i locali. Un modo per creare comunità anche in un insediamento turistico che altrimenti rischia di essere bellissimo ma artificiale. Del resto non è anche per la qualità delle persone che si va in Toscana? Rimane infine un’ultima prova. Ovvero dove l’Asl investirà i soldi (8 milioni) ricavati dalla vendita. Spero per rafforzare l’offerta di servizi sanitari sul territorio. Perché se chiudono l’ospedale della città, come invece si paventa da tempo, sarebbe quasi una rapina.
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