Giornata mondiale dell'infanzia

Volontario coi minori? Solo con il certificato del casellario

Obbligo di presentare il certificato del casellario giudiziario anche per chi fa volontariato con i minori, non solo per chi ci lavora. E centri ad hoc per i minorenni vittime di teen dating violence. Ecco le proposte della Garante per l'infanzia e l'adolescenza

di Sara De Carli

Chi fa volontariato a contatto con bambini e ragazzi, presenti il certificato del casellario giudiziale. È la richiesta mossa oggi dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti, in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia. «Di fronte alla violenza nei confronti dei minorenni, almeno evitiamo l’evitabile. Chi ha commesso reati a sfondo sessuale non può svolgere attività a contatto con bambini e ragazzi e così anche chi fa volontariato stando a contatto con i minorenni in modo continuativo deve presentare il certificato del casellario giudiziale, a prescindere dall’esistenza di un rapporto di lavoro».

Obbligo di certificato per i volontari

Oratori, palestre, campi da gioco, associazioni, luoghi di ritrovo, campi estivi… a tutti costoro va estesa la richiesta di presentare il certificato del casellario giudiziale del volontario, come già previsto oggi per i datori di lavoro nei confronti di dipendenti e di chi svolge attività volontarie con un contratto: «In ogni caso, è necessario che vengano disposti controlli più frequenti e più stringenti, visto che le cronache continuano a raccontare casi di abusi compiuti da persone con precedenti specifici», annota Garlatti. L’elenco dei reati che impediscono di svolgere attività a contatto con i bambini, inoltre, secondo la Garante va ampliato inserendo ulteriori ipotesi di reato, come quelli di violenza sessuale di gruppo e di diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti.

Semplificare la segnalazione

Quanto alla segnalazione della violenza da parte dei minorenni, «occorre fare di più e meglio, dando seguito a una raccomandazione dello scorso settembre del Consiglio d’Europa»: va spiegata meglio l’importanza e la finalità di una segnalazione, vanno introdotti strumenti per promuovere e semplificare i meccanismi, vanno predisposti protocolli di segnalazione unitari a livello nazionale, va garantito a chi denuncia l’anonimato nell’ambiente nel quale si è verificato il fatto. «Partendo da quanto fatto in Spagna, si potrebbe valutare l’ipotesi di introdurre un obbligo di segnalazione a carico di chiunque intercetti gravi segnali di violenza contro i minorenni: tale obbligo va rafforzato per chi svolge un’attività abituale a contatto con bambini e ragazzi, siano essi ad esempio animatori, istruttori sportivi o volontari».

La teen dating violence

La teen Il secondo importante tema affrontato oggi dall’Autorità Garante è quello della violenza di genere nelle coppie di adolescenti.  La teen dating violence si manifesta in molti modi: scenate di gelosia, pressioni per avere un rapporto sessuale, lettura dei messaggi sul cellulare, condizionamenti sul modo di vestire. Non sempre i ragazzi si accorgono che questa è una forma di violenza. «Quando si parla di violenza di genere, gli adolescenti richiedono un’attenzione particolare in ragione delle loro peculiarità e dei loro linguaggi», segnala Carla Garlatti. La richiesta che avanza è quella di far nascere in tutto il territorio nazionale dei centri antiviolenza specifici per gli adolescenti, in rete con i servizi già esistenti, nei quali ragazze e ragazzi possano ricevere supporto e informazioni adatti alla loro età da parte di personale specializzato.

La Garante ha anche proposto la realizzazione di un questionario di autovalutazione, che possa essere compilato online in anonimato da ragazze e ragazzi, per aiutarli a scoprire e comprendere la gravità della propria situazione e individuare le modalità per affrontare la violenza nella coppia.

Una legge organica

«Nessun bambino dovrebbe mai subire violenza. Né fisica, né psicologica. Non è più accettabile leggere e sentire di storie di abusi e violenze compiuti nella cerchia familiare o da parte di animatori, istruttori sportivi, volontari e altre figure adulte di riferimento. L’attuale sistema normativo italiano di protezione dalla violenza ai danni dei minorenni è fortemente frammentato: occorre che l’Italia si doti di una legge organica, per questo sollecito Parlamento e Governo a inserire questo provvedimento tra le priorità della legislatura. Una legge del genere consentirà finalmente di dare una definizione univoca, completa e precisa di violenza e permetterà di riunire in unico testo tutte le norme già in vigore in materia.

Garlatti ha chiesto anche che sia affidato all’Autorità garante il monitoraggio sull’applicazione della legge anche attraverso un tavolo permanente di esperti. Intanto è stata avviata la Terza indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia, in collaborazione con Terre des hommes e Cismai.  

Foto di Giu Vicente su Unsplash

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