Non profit
Volontariato: un nuovo ruolo per i Csv
I Centri di servizio sono chiamati a essere il collante di alleanze fra amministrazioni, profit e Terzo settore
Negli ultimi anni sono cresciute le esperienze che vedono il volontariato operare da protagonista, a fianco di istituzioni ed enti privati nelle nostre comunità, con l’obiettivo di attivare in modo virtuoso le risorse del territorio per combattere le disuguaglianze sociali e generare benessere, coesione sociale e sostenibilità ambientale. Si tratta di percorsi per certi aspetti rivoluzionari, che danno alle organizzazioni di Terzo settore un ruolo di primaria importanza nella co-costruzione di politiche pubbliche, attraverso un ascolto mirato dei bisogni sociali e la messa in campo di strumenti e metodi capaci di coinvolgere la società civile nel suo insieme.
I Centri di servizio per il volontariato sono un osservatorio privilegiato di questi fenomeni e stanno investendo molte energie per coltivare spazi di partecipazione attiva e fornire gli strumenti giusti alle organizzazioni per garantire la sostenibilità di queste esperienze nel tempo. Da qui l’idea di dedicare un filone formativo all’interno di Fqts, il progetto di formazione per le organizzazioni del Sud che Forum del Terzo Settore e Csvnet portano avanti da più di dieci anni, alla capacità dei Centri di cavalcare questo cambiamento, per essere sempre più capaci di sostenere il volontariato nella costruzione di eco sistemi collaborativi, in cui favorire il dialogo fra Terzo settore, enti locali, mondo profit, università e società civile, su temi strategici, come le nuove povertà, le comunità educanti, la rigenerazione urbana, i nuovi modelli di sviluppo di comunità.
In questo percorso sono stati coinvolti più di 120 dirigenti o figure apicali dei 16 Csv che operano nelle sei regioni di riferimento del progetto Fqts. La linea formativa non prevede solo un aggiornamento puntuale e qualificato sulle principali novità in ambito normativo legate all’amministrazione o i dispositivi di co-progettazione e co-programmazione previsti dal Codice del Terzo settore, ma punta ad approfondire le pratiche collaborative e i principali modelli di progettazione territoriale, con l’idea di renderli replicabili sui territori in modo stabile.
Il percorso ha anche l’obiettivo della costruzione di mappe concettuali e metodologiche, oltre che di pratiche collaborative da mettere a disposizione di tutto il sistema. La sfida dei Csv è quella di rinnovare il proprio ruolo di animatori delle comunità sentendosi parte di un sistema in cui Terzo settore, pubblico e privato sociale possano dialogare in modo proficuo.
Maria Antonietta Brigida è coordinatrice della linea formativa dedicata ai quadri e agli operatori dei Csv
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