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Volontariato: Tremonti scende al 5 per mille

Ma non molla, anzi rilancia la sua proposta di destinare una quota Irpef al non profit

di Gabriella Meroni

La possibilita’ di destinare il 5 per mille dell’Irpef a sostegno della ricerca e del volontariato e’ uno strumento sperimentale che puo’ essere ancora discusso e migliorato. A sostenerlo, nel corso di un convegno all’ Universita’ Cattolica sul ‘Terzo settore, risorsa per la ricerca scientifica in Italia’ e’ il vicepresidente del Consiglio e ministro per l’ Economia, Giulio Tremonti che risponde cosi’ indirettamente alle critiche arrivate dal mondo del non profit alla misura introdotta in Finanziaria. ”Nel gennaio del 2004 – ha ricordato Tremonti alla platea – si era prospettata l’ ipotesi di un secondo 8 per mille. Poi il tempo e’ passato – ha aggiunto – e da allora l’ 8 per mille e’ diventato un 5 per mille” di natura volontaria e aggiuntiva e da destinare a finalita’ di natura sociale e scientifica. ”Data la quantita’ limitata di risorse in un quadro europeo quantomeno statico – ha proseguito Tremonti, pensando a come fare fronte ai problemi della ricerca e di natura sociale – non credo che queste problematiche si risolvano con vecchi strumenti”. In questo ambito si puo’ allora fare riferimento allo ”strumento del 5 per mille parallelo all’ 8 per mille. Strumento introdotto a titolo sperimentale, la cui destinazione e’ sociale e scientifica e rappresenta l’ avvio di un cambiamento che penso sara’ rivoluzionario. Il 5 per mille – ha aggiunto – e’ la presa d’ atto che e’ cambiata la struttura sociale e che quindi deve cambiare anche la struttura dei finanziamenti. E’ un modo – ha concluso – per attivare un meccanismo di scelta libero e responsabile dei cittadini per i cittadini. Questo e’ il senso di un testo che puo’ essere migliorato e ancora discusso” in futuro.


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