Volontariato

Volontariato sanitario, Fazio fa troppe preferenze

Misericordie e Anpas ai ferri corti con la Cri

di Riccardo Bagnato

Il ministro ha annunciato
la “messa a regime” delle associazioni nel Ssn e punta a coinvolgere solo la Croce rossa. Ma il privato sociale non ci sta: «Pretendiamo equità e trasparenza»
Non l’avesse mai detto: «La Croce rossa è la più antica istituzione del nostro Paese», e ha auspicato di «lavorare insieme per mettere a regime il volontariato nel Servizio sanitario nazionale». Sono bastate poche parole, pronunciate dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio a far scoppiare il putiferio. Tanto più che l’annuncio, manco a dirlo, è arrivato in occasione della presentazione del report annuale della stessa Cri. Insomma, il ministro aveva ben chiaro chi sarà il suo interlocutore privilegiato. Una stilettata nella schiena del privato sociale. Che non ci ha messo molto a reagire.
Ad aprire le danze è stato il presidente delle Misericordie, Gabriele Brunini che non ha perdonato al ministro di aver definito la Cri una forma di volontariato e – alla Croce rossa – di ottenere ogni anno dallo Stato risorse milionarie continuando, però, ad evidenziare grossi problemi di gestione: «Trattasi di ente pubblico a tutti gli effetti all’interno del quale esiste anche una componente di volontariato, di cui è però opportuno conoscere la percentuale». Pronta la risposta del commissario straordinario, Francesco Rocca: «Sono sinceramente colpito dalle dichiarazioni del presidente delle Misericordie d’Italia che parla di cose che non conosce o che fa finta di non conoscere». Chiude la querelle Fausto Casini, presidente Anpas, per cui le affermazioni del ministro «dimostrano come il governo non ha per niente chiaro cosa sia il volontariato sociosanitario che opera nel nostro Paese». Uno scambio a distanza fatto di accuse e provocazioni, che sfiorano e a volte toccano i (soliti) nervi scoperti.
Eppure a guardarci bene, qualche novità c’è. E non di poco conto. L’annuncio di Fazio infatti preluderebbe a una piccola rivoluzione. Un’idea Brunini ce l’ha: «Se il ministro intende riaprire i lavori sulle linee guida nella sanità noi siamo disponibili, ma di certo la Croce rossa non può essere interlocutore privilegiato, tanto meno il solo». E aggiunge: «Siamo stati ascoltati l’anno scorso al Senato per contribuire alla stesura di linee guida per la ridefinizione del Sistema sanitario nazionale. Poi, nessuna novità, fino ad oggi». Fino a quando il ministro sembra averle rievocate. E Casini aggiunge: «Anni fa è stato istituito un tavolo in cui siedono Misericordie, Croce rossa ed Anpas, per monitorare gli accordi a livello regionali sul servizio di trasporto sociosanitario. Di quel tavolo non si è mai fatto nulla».
Frammenti di un discorso sospeso, ministri che cambiano, ministeri spacchettati e reimpacchettati. La posta in gioco si chiama: integrazione nel Ssn. Che in tempi di tagli allo Stato sociale non è poca cosa.

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