Cultura

Volontariato: parte a Bruxelles il gruppo di lavoro dell’Europarlamento

Presieduto dall'europarlamentare Antonio De Poli, con vice Patrizia Toia, il gruppo di lavoro informale ha come obbiettivo il riconoscimentoi dello status europeo di volontario

di Matteo Manzonetto

BRUXELLES – E’ partita oggi con una prima riunione l’attività del gruppo informale sul volonatriato del Parlamento europeo (PE). Sorto su iniziativa del deputato Antonio De Poli e da lui stesso presieduto, il gruppo ha come primo obbiettivo la costituzione di un intergruppo ufficiale riconosciuto dal PE.
Non si tratta di un compito semplice, in quanto ogni intergruppo deve essere partecipato da almeno tre gruppi politici, i quali dispongono però di un numero limitato di intergruppi ai quali possono iscriversi. Ma De Poli ritiene che – una volta avviate anche informalmente le attività del gruppo – non sarà difficile ottenerne il riconoscimento.
D’altra parte l’interesse intorno al tema del volontariato trova a Bruxelles molti validi interlucotori, dentro e fuori dai palazzi delle istituzioni.
A questa prima riunione hanno infatti partecipato i rappresentanti di alcune tra le associazioni che hanno coadiuvato De Poli nella sua iniziativa: il Forum europeo sulla Disabilità (EDF), il Centro europeo del Volontariato (CEV), la piattaforma europea per la terza età (AGE) e l’Associazione delle organizzazioni di servizi (AVSO). Oltre a loro erano presenti rappresentanti della Commissione, delle regioni Veneto e Liguria, alcuni europarlamentari (tra cui Patrizia Toia, eletta vicepresidente del gruppo) o i loro assistenti. Pieno appoggio al gruppo è arrivato anche da Marcello Limina, della Rappresentanza permanente italiana presso l’UE con delega ai programmi per i giovani.
L’obbiettivo massimo del gruppo, come concordato fra tutti i partecipanti della riuniuone, è il riconoscimento dello status europeo di volontario. Ciò darebbe un impulso notevole alle possibilità offerte dal volontariato a livello continentale: infatti, afferma De Poli, “Molto spesso le attività di volontariato trovano ostacolo nelle legislazioni differenti che nei diversi stati membri regolano questo settore”.
A questo riconoscimento si accompagnerebbe anche l’istituzione dell’Anno europeo del Volontariato, come momento di riflessione e di raccolta di forza e idee per rilanciare a livello europeo la figura del volontario e il suo ruolo fondamentale all’interno della società civile.

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