Formazione

Volontariato, lo “riconosce” il 70% dei comuni capoluogo

Circa la metà degli assessori alle politiche sociali proviene da esperienze nel campo del non profit

di Redazione

Il 70 per cento dei Comuni capoluogo riconoscono in modo esplicito nei loro statuti la funzione del volontariato e in 46 Comuni su 100 gli assessori alle politiche sociali provengono da esperienze nel campo del non profit. La meta’ dei Comuni possiede un Albo delle organizzazioni di volontariato (OdV), strumento che permette all’Ente locale la regolazione del fenomeno. Il 62% dei Comuni ha elaborato il Piano Sociale che consente alle Odv di partecipare ai tavoli di concertazione finalizzati alla programmazione delle politiche sociali. Aumenta comunque il numero dei Comuni che si aprono alla partecipazione delle associazioni di volontariato nelle scelte di politica sociale. Sono questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca della Fivol su 220 amministrazioni pubbliche e sull’intervista a 81 presidenti di consulte comunali e di coordinamenti del volontariato. Dati che sono al centro di un convegno, organizzato con la collaborazione dell’Anci, che si e’ aperto questa mattina ette Comuni capoluogo su dieci riconoscono ”in modo esplicito o argomentato” nel loro Statuto la funzione e il valore del volontariato. Tale aliquota si abbassa tangibilmente tra i Comuni minori. Nella Carta dei Servizi delle Aziende Sanitarie Locali, spiega il Rapporto, tale riconoscimento e’ esplicitato nel 51 per cento dei casi. E’ dovunque un riconoscimento recente in quanto nel 68% dei casi e’ oggetto di codificazione negli Statuti rivisitati tra il 2001 e il 2004. Tuttavia non trova ancora generale attuazione in un apposito regolamento: solo il 41,7% dei Comuni capoluogo e il 37% degli altri hanno finora ribadito con specifiche linee guida per gli operatori comunali il ruolo e la funzione del volontariato. Cio’ significa che un riconoscimento pieno del volontariato e la sua traduzione applicativa in un regolamento riguarda non piu’ di 3 comuni capoluogo su dieci (e il 25,9% dei Comuni non capoluogo). Negli ultimi tre anni 1 Comune esaminato su 2 ha direttamente organizzato e finanziato uno o piu’ eventi o iniziative di promozione del volontariato, ma piu’ nei comuni minori che nei capoluogo (45,8%). L’impegno e’ costante nei 3 anni e si concretizza mediamente nel sostegno a 5 eventi l’anno per i comuni capoluogo e in 2 o 3 nei Comuni minori. Ancora piu’ nutrita e’ tra i Comuni capoluogo l’aliquota (67 su 100) di quelli che hanno attivamente partecipato insieme o in collaborazione ad altri soggetti del volontariato (Centri di Servizio, Coordinamenti, Consulte) a eventi promozionali, come la festa cittadina del volontariato, la presentazione di un nuovo servizio integrato pubblico-volontariato etc. Da segnalare al riguardo il gap statistico rispetto ai Comuni minori, meno attivi e reticolari (45%). Aggregando entrambi i tipi di impegno si evince che meno di un terzo dei Comuni ne e’ stato protagonista. In misura minore le stesse ASL intervengono a sostenere con eventi significativi le organizzazioni di volontariato, e solo 2 su 10 risultano molto intraprendenti al riguardo e quindi piuttosto interattive con il volontariato organizzato.


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