Volontariato

Volontariato in hospice, ogni istante ha valore

L’11 novembre, in occasione della festa di San Martino si celebra la Giornata nazionale delle Cure Palliative. Ed è il giorno scelto da Lilt Milano Monza Brianza per lanciare un appello per la ricerca di volontari per l’hospice Fondazione La Pelucca di Sesto San Giovanni

di Redazione

Il tempo in una struttura che assiste persone gravemente malate e non guaribili è breve, ma si amplia proprio perché dà valore a ogni istante ed è un traguardo fondamentale. In questo anche i volontari giocano un ruolo significativo. Si può aiutare con gesti molto semplici ma di grande significato, come guardare una trasmissione televisiva con il malato, tenergli la mano, ascoltare, bere insieme un the o leggere qualche pagina di un libro.

Oggi, 11 novembre, in occasione della festa di San Martino, si celebra la Giornata nazionale delle Cure Palliative. E come il santo che diede il suo mantello (il pallium) a un mendicante seminudo per proteggerlo, così ogni giorno operatori sanitari e volontari, nell’ambito delle cure palliative, sono impegnati a “proteggere” tutti i malati inguaribili.

Offrire un po’ di serenità e adeguato accompagnamento, in una dimensione quotidiana segnata dalla malattia senza possibilità di guarigione, è il ruolo fondamentale anche di chi sceglie di prestare la sua opera di volontariato all’hospice della Fondazione La Pelucca di Sesto San Giovanni. Qui la Lega nazionale per la lotta contro i tumori di Milano Monza Brianza è alla ricerca di persone attente e sensibili, capaci di mettere a disposizione degli altri qualche ora del proprio tempo. L’esperienza di volontariato in cure palliative è un servizio prezioso per chi lo fa e per chi lo riceve.
Cinzia, una volontaria della Lilt ricorda un episodio che ben esemplifica l’importanza di gesti di vicinanza capaci di dare valore alle ore in hospice quando Olga, una persona ricoverata in hospice rompendo il silenzio «mi racconta la sua storia, dolorosa anche prima della malattia. Ascolto, tengo per mano. Poi il racconto si interrompe e le chiedo un desiderio di quel momento. “Vorrei una torta” mi dice. Dopo qualche ora», continua Cinzia «arriva una grande torta decorata con la frutta e con medici e infermieri organizziamo una specie di festa. Olga guarda la torta e la mangia, fetta dopo fetta; se la tiene stretta, come si tengono stretti i desideri. È un attimo di serenità, in mezzo alla tempesta della malattia».

Il compito dei volontari è quello di instaurare una relazione con il paziente ma anche con i suoi famigliari, sempre opportunamente affiancati dall’équipe medica.Come spiega l'appello della Lilt di Milano Monza e Brianza tra i 20 e i 70 anni, si può decidere di diventare volontari in qualsiasi periodo dell’anno, a seguito di un colloquio orientativo con uno psicologo. L’impegno è di una o due mezze giornate a settimana. L’attività prevede un periodo di osservazione della durata di due mesi, in affiancamento a un volontario. Fondamentale è anche la formazione avviene con la frequenza di un corso di circa 30 ore.

Chi fosse interessanto a questo tipo di volontariato può scrivere a: volontariato@legatumori.mi.it.

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