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Volontariato: il rapporto con le Fondazioni ex bancarie. Lo stato dell’arte

Fondazioni di origine bancaria, Volontariato, Centri di Servizio per il volontariato. Documento della Consulta nazionale del volontariato

di Redazione

In questi giorni è tornato di attualità il tema delle fondazioni di origine bancaria. La Consulta in uno dei suoi incontri aveva sottolineato l?importanza di trattare questo argomento in maniera complessiva in rapporto al volontariato. Abbiamo quindi colto l?occasione di sottoporVi due informazioni su questo tema e allegare una bozza di documento sul tema fondazioni e volontariato sul quale Vi chiediamo di riflettere e inviarci osservazioni e contributi. Il documento sarà oggetto di un nostro prossimo incontro come Consulta e di un incontro con l?ACRI che rappresenta le fondazioni di origine bancaria. La prima informazione riguarda le considerazioni in merito agli aggravi fiscali annunciati dal Governo nei giorni scorsi per le fondazioni. Con la nuova tassazione proposta dal Governo nella manovra fiscale, a carico delle Fondazioni verrà probabilmente posto un onere di oltre 200 milioni di Euro. Infatti il Governo intende revocare le agevolazioni fiscali di cui le Fondazioni godono in quanto soggetti non profit, riconosciuti come tali nelle sentenze della Corte Costituzionale, dalla legislazione italiana vigente e dalla stessa Commissione Europea. In questo modo si presume che le erogazioni scenderebbero di oltre il 20%. Cresce lo sconcerto delle Fondazioni di origine bancaria di fronte all’ipotesi di scelte da parte del Governo che paiono non tenere in alcun conto il loro ruolo di soggetti non profit al servizio della collettività. Le disposizioni fiscali di tutti i principali Paesi dell’Unione Europea per gli enti non commerciali già oggi sono più favorevoli di quelle previste per gli analoghi enti italiani, riconoscendo così la pubblica utilità delle loro iniziative. Le modifiche proposte allontanerebbero ulteriormente l’Italia dalla cornice fiscale più evoluta dell’Europa. Nei giorni scorsi il Forum Permanente del Terzo Settore ha dichiarato il proprio sconcerto e la propria contrarietà a tali misure che tenderebbero a indebolire tutto il non profit, proprio in un momento in cui si sta sempre più riconoscendo il suo ruolo e il suo contributo essenziale alla crescita della società. Riteniamo quindi importante che tutto il mondo del non profit esprima queste posizioni, chiedendo al Governo che muti questa posizione, non limitando le energie di quei settori della società che operano per l?interesse generale senza finalità di lucro, ma anzi, secondo il principio di sussidiarietà le sostenga il più possibile permettendo loro di svolgere meglio il proprio ruolo. In questa chiave condividiamo anche le altre richieste del Forum del Terzo Settore in merito al legge sull?impresa sociale e sulla legge per incentivare il finanziamento privato al non profit. La seconda informazione riguarda l?attuazione dell?art. 15 della legge sul volontariato, quello che istituisce i Centri di servizio per il Volontariato. Infatti nel prossimo biennio i CSV rischiano di avere a disposizione il 50% delle risorse attuali. Questo accade per un errato calcolo dell?1/15° da parte delle fondazioni sulla base di un contestato e ad oggi sospeso passaggio dell?Atto di indirizzo dell?aprile 2001 sui bilanci delle fondazioni (punto 9.7). Infatti a seguito dell?art. 15 della legge 266/91 le fondazioni di origine bancaria all?atto del consuntivo detraggano le spese dall?ammontare dei proventi, effettuino l?accantonamento per la riserva obbligatoria, e accantonino un quindicesimo dei fondi da mettere a disposizione dei Centri di Servizio per il volontariato. L?erogazione avviene nel momento in cui il Comitato di Gestione comunica alla fondazione di erogare la quota specifica al CSV. Nell?aprile 2001 il Ministero del Tesoro emana un Atto di indirizzo previsto dalla normativa della riforma delle fondazioni al fine di indicare le modalità con cui redigere il bilancio consuntivo. In questo atto di indirizzo vi è un passaggio (9.7) dove si spiegano le modalità di calcolo dell?1/15°: a partire dai proventi vanno detratte le spese, si effettua l?accantonamento per la riserva obbligatoria, si detrae l?importo minimo da destinare ai settori rilevanti (almeno 50%), e si calcola l?1/15°. In questo modo il fondo per i CSV risulta almeno dimezzato. A seguito di tre ricorsi presentati da numerosi CSV e da alcune odv nazionali (ANPAS, AVIS, ARCI, CESIAV, ?), il TAR del Lazio a luglio 2001 sospende quel passaggio dell?atto di indirizzo con una motivazione procedurale. Il Consiglio di Stato nel settembre 2001 conferma la sospensiva adducendo il danno grave e soprattutto affermando che quel passaggio dell?atto di indirizzo contrasta con la legge 266/91 e con la riforma delle fondazioni. Le fondazioni di origine bancaria, di fronte a questa situazione nel consuntivo 2001 e 2002 decidono di effettuare il calcolo dell?1/15° secondo il passaggio dell?atto di indirizzo sebbene sia sospeso, accantonando poi in un fondo cautelativo la differenza fra questo e la somma derivante dal calcolo secondo l?art. 15 legge 266/91. Questo avviene nonostante che il 25 marzo 2002 l?allora Direttore Generale del Dipartimento del Tesoro, (dott. Siniscalco), abbia precisato con comunicazione scritta all?ACRI che l?accantonamento deve essere determinato in misura non inferiore a un quindicesimo dell?avanzo dell?esercizio, al netto dell?accantonamento alla riserva obbligatoria. Dalle relazioni delle fondazioni bancarie (cfr. ad es. fondazione Cariplo pag. 87) emerge che l?atteggiamento di molte fondazioni bancarie di non seguire l?indicazione dell?autorità di vigilanza, sia stato suggerito dall?ACRI alla quale però aveva proprio scritto il Direttore Generale del Tesoro, autorità di vigilanza ( l?attuale Ministro Siniscalco ). Solo poche fondazioni attuano l?indicazione del Ministero, mentre la stragrande maggioranza la contrastano. Tale situazione produce due problemi: la riduzione delle attività dei CSV a sostegno del volontariato a partire dal biennio 2005 e 2006; l?aumento della già significativa somma di denaro accantonata presso le fondazioni di origine bancaria ma non ancora erogata per i ritardi di costituzione dei Comitati di gestione, di istituzione dei Centri di Servizio e a volte di approvazione dei programmi di attività dei CSV e della erogazione. Di fronte a questa situazione la Consulta ha chiesto al Forum del terzo settore di inserire nelle richieste al Governo la revoca dei provvedimenti fiscali peggiorativi per le fondazioni di origine bancaria e la revoca del punto 9.7 dell?atto di indirizzo aprile 2001 dell?allora Ministro del Tesoro sul bilancio delle fondazioni. Inoltre la Consulta intende promuovere un incontro con l?ACRI (ente di rappresentanza delle fondazioni di origine bancaria) dove sostenere una riflessione complessiva sul rapporto volontariato e fondazioni. Per riflettere e diffondere i contenuti su questo tema è stato redatto un documento che Vi alleghiamo in bozza. Vi chiediamo di riflettere e di farci pervenire osservazioni, che nel prossimo incontro saranno utilizzate per completarlo. Il documento sarà base per l?incontro con l?ACRI. RingraziandoVi per l?attenzione, in attesa dei Vostri contributi e invitandoVi a diffondere quanto comunicatoVi, Vi salutiamo cordialmente.


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