Formazione

Volontariato: identikit di un settore

Presentati i dati della ricerca Fivol

di Benedetta Verrini

Qual è l’identikit del volontariato oggi? E’ più diffuso sul territorio, ha allargato i suoi campi di intervento, ha aumentato la sua componente “professionistica”, trova le maggiori risorse umane nella fascia d’età “di mezzo”, tra i 46 e i 65 anni.
E’ la fotografia dell’ultima rilevazione Fivol (giugno 2001, 26.235 organizzazioni censite) presentata alla Conferenza nazionale del volontariato di Arezzo. Vediamone i punti principali:

-Diffusione più equilibrata sul territorio nazionale
Si sta attenuando il divario della solidarietà organizzata presente nelle diverse aree del Paese: le Odv costituitesi negli ultimi 5 anni (1996-2000) rappresentano il 22,3% nel Mezzogiorno e il 17,7% al Nord (mentre il 63,3% delle Odv sorte prima del 1975 appartengono alle regioni del Nord).

-Identità nel servizio
Rispetto all’ultima rilevazione, dove la scelta tra ispirazione confessionale o aconfessionale era quasi obbligata, si è aggiunta una terza opzione, “nessuna matrice esplicita”, indicativa di una pluralità di possibili matrici ideali. Risulta così che 44 organizzazioni su 100 si attribuiscono un’ispirazione neutrale.

-Più campi di intervento
Si conferma prevalente la collocazione delle Odv nei settori del Welfare, quelli delle attività socio-assistenziali e sanitarie (62 Odv su 100). L’incidenza di questa componente è diminuita però di 7 punti percentuali rispetto al 1997. Si sta affacciando un allargamento nei settori della protezione civile, dell’educazione e della promozione sportiva e ricreativa.

-Più associati e più professionisti
Diminuiscono consistentemente le organizzazioni composte dai soli volontari: dal 34% del 1997 al 22,3% del 2000, in ragione di due fenomeni. Il primo è la crescita degli organismi di tipo associativo e mutualistico; il secondo è la presenza professionale nel volontariato organizzato, con l’inserimento di operatori remunerati (che nel 1997 erano il 12,3% del totale; nel 2000 hanno raggiunto il 20,1%).

-Il difficile ricambio
I volontari sono collocati prevalentemente nella classe anagrafica di mezzo (46-65 anni per il 38,4% delle unità) e si trovano quindi nel pieno della maturità umana e professionale, mentre i giovani (al di sotto dei 30 anni) risultano prevalenti solo nell’8,3% delle unità, dato che segnala un problema di ricambio ma anche di convivenza intergenerazionale dentro le Odv.
“Sembra esserci nelle nuove generazioni molta difficoltà di tenuta dell’impegno sociale e solidale” dice il rapporto Fivol, attribuibile ai problemi della vita giovanile e all’ingresso nel mondo del lavoro. I giovani, inoltre, sono più presenti nelle organizzazioni dirette alla promozione dell’agio (educazione, beni culturali, protezione civile) che alla lotta al disagio (anziani, handicap, emarginazione).

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