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Volontariato: i Csv perdono il ricorso al Tar

Ieri il tar del Lazio ha respinto i tre ricorsi presentati dai Csv contro l'Atto di indirizzo Visco

di Benedetta Verrini

I tre ricorsi al TAR del Lazio presentati da diversi CSV e da alcune organizzazioni di volontariato nazionali contro l’Atto di indirizzo Visco del 2001 che dimezzava le risorse per i CSV, sono stati respinti.
Infatti, dopo le sospensive del 2001 accolte da TAR e Consiglio di Stato, il Tar del Lazio ieri ha respinto le richieste di annullamento dei Csv.

Si tratta di una partita da oltre 120 milioni di euro, che vede fronteggiarsi, da una parte, una ventina di Csv ricorrenti e, dall’altra, il ministero del Tesoro.
Come è noto, infatti, l’articolo 15 della legge quadro sul volontariato, la 266 del 1991, ha stabilito che le fondazioni di origine bancaria destinassero ai Csv una quota pari a 1/15° dei loro proventi.
Il provvedimento del ministro Visco, nel 2001, ha dimezzato questa quota. I Csv hanno immediatamente ricorso, sostenendo l’illegittimità dell’atto d’indirizzo. Sempre nel 2001, sia il Tar Lazio che il Consiglio di Stato avevano emesso una sospensiva del provvedimento Visco, “congelando”, di fatto le sue disposizioni. Il giudizio sul “merito”, però, adesso ribalta completamente la questione.

“Stiamo esaminando la questione con i nostri esperti e avvocati, per valutarne gli aspetti tecnici anche al fine di un ricorso al Consiglio di Stato”, dichiara a Vita Marco Granelli, presidente del Coordinamento Csv.net.
Certamente il significato politico di questa sentenza è molto grave: tali fatti sicuramente influiscono sul dibattito sulla riforma della legge 266/91. Proprio ieri la consulta nazionale volontariato, in seno al Forum nazionale del Terzo Settore, aveva assunto alcune posizioni di conferma della richiesta di stralcio dell’art. ex 17 ora 18 del disegno di legge sulla competitività che riforma l’art. 15 della legge 266/91.
E’ in previsione una manifestazione del volontariato per il prossimo martedì 21 giugno a roma alle ore 12.00, giorno in cui presumibilmente la Camera dei Deputati affronterà il tema.
“Quasta sentenza cambia lo scenario in cui i Centri di Servizio andranno ad operare: c’è grande preoccupazione”, spiega Granelli, “Perché il dimezzamento delle risorse significa una dimezzamento dei servizi dei Csv e una riduzione delle risorse per i progetti”.

Scaricabile (nell’allegato a destra dello schermo) una delle tre sentenze Tar

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