Volontariato

Volontariato e Cri ai ferri corti

Scambio di accuse fra i big del volontariato e la Croce Rossa a seguito delle dichiarazioni del ministro Fazio

di Redazione

Non si placano le polemiche tra il ministro alla Salute, Ferruccio Fazio, la Croce Rossa Italiana da un lato, e le principali sigle del volontariato sociosanitario italiano, Misericordie e Anpas, dall’altro. Oggetto del contendere: le dichiarazione del ministro in occasione della presentazione del Report annuale della Croce Rossa Italiana dello scorso 16 giugno con le quali il numero uno del dicastero afferma di voler “mettere a regime” il volontariato all’interno del Sistema Sanitario, individuando nella CRI la principale, più antica, organizzazione di volontariato. Apriti cielo.

A dare il ‘la’, il presidente delle Misericordie, Gabriele Brunini, secondo il quale non è vero che la Cri sia organizzazione di volontariato: «E’ un ente pubblico – dice Brunini – all’interno del quale esiste anche una componente di volontariato, di cui è però opportuno conoscere la percentuale» che aggiunge «Non è nemmeno corretto, poi, definirla, la più antica forma di volontariato», essendo le Misericordie nate nel 1244 e la Croce Rossa nel 1861; e come se non bastasse è «altrettanto scorretta l’intenzione di ‘mettere a regime’ il sistema volontariato, in quanto quest’ultimo – conclude Brunini – è autonomo e non gestito dallo Stato».

Questioni forse di sfumature per alcuni, ma non certo per le Misericordie che non perdono l’occasione per qualche precisazione (stoccata): «La Croce Rossa, con cui non è mia intenzione polemizzare – spiega ancora Brunini – già ottiene dallo Stato, ogni anno, risorse milionarie, continuando ad evidenziare grossi problemi di gestione».

E’ la goccia che fa travasare il vaso. Pronta la risposta a stretto giro i posta del commissario straordinario della Croce Rossa, Francesco Rocca: «Sono sinceramente colpito dalle dichiarazioni del presidente delle Misericordie d’Italia che parla di cose che non conosce o che fa finta di non conoscere», che precisa: «le risorse milionarie di cui Brunini parla vengono destinate alla preparazione alla risposta alle grandi emergenze nazionali e internazionali che i volontari e gli operatori di Croce Rossa Italiana fanno in maniera continuativa come hanno anche dimostrato in Abruzzo e anche ad Haiti».

Tutto chiarito? Per nulla. A rincarare la dose ci pensa l’Anpas. Il presidente nazionale delle Pubbliche Assistenze, Fausto Casini, a distanza di qualche giorno affida a un comunicato le sue perplessità: «Le affermazioni del Ministro Fazio – dichiara Casini – dimostrano come il Governo non abbia per niente chiaro cosa sia il Volontariato socio sanitario che opera nel nostro Paese». In linea con quanto già criticato dalle Misericordie, Casini ricorda come la Cri non sia associazione di volontariato, e rinnova quindi «la richiesta di privatizzazione e quindi di equiparazione della Croce Rossa Italiana alle associazioni di volontariato che operano in Italia».


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