Non profit

Volontariato e cooperative pesano solo per met

Gli enti beneficiari sono tanti e diversi. Oltre alle prevedibili associazioni e coop, spuntano anche scuole, consorzi, organizzazioni sportive...

di Carmen Morrone

Una su tre è un?associazione, una su cinque una cooperativa sociale, quasi una su dieci si definisce «organizzazione di volontariato». Questo, a grandi linee, il ritratto dei 31.776 enti che compaiono negli elenchi 2007 dei beneficiari della quota del 5 per mille dell?Irpef pubblicati dall?Agenzia delle Entrate sul proprio sito. Scorrendo le 764 pagine dell?elenco relativo alle onlus «di tipo A» – associazioni di volontariato e di promozione sociale, cooperative sociali e fondazioni con qualifica di onlus – si scopre un universo composto soprattutto dalle prime tre tipologie di enti, che insieme costituiscono più della metà del totale.

Nel dettaglio: le associazioni sono 9.722, e rappresentano il 30,5% dei potenziali beneficiari; distribuite su tutto il territorio nazionale, si occupano di ambiente, salute, tutela di diritti. Le più numerose sono quelle che si definiscono «di volontariato», che rappresentano il 29% della categoria, seguite a pochissima distanza dalle organizzazioni sportive (oltre il 6% del totale e ben il 20,8% delle associazioni). Si tratta di gruppi dilettantistici che rappresentano tutti gli sport, dal calcio alle bocce. Presenti anche associazioni per la promozione dello sport dei disabili, mentre le organizzazioni che si occupano in generale delle diverse abilità sono 188 e quelle che si prendono cura degli anziani 239. Sempre tra le associazioni, quelle che promuovono la cultura sono quasi il 9%, mentre le organizzazioni per il tempo libero e le «ricreative» insieme fanno il 2,5%. Ancora: le associazioni dichiaratamente di promozione sociale non superano il centinaio, gli enti che si occupano di cooperazione allo sviluppo verso Paesi del Sud del mondo sono «appena» 79. Presenti 495 confraternite, che nel nostro Paese hanno una tradizione secolare; di queste il 96,7% aderiscono alle Misericordie.

L?altro importante gruppo è rappresentato dalle cooperative sociali: ne abbiamo contate 6.592, pari al 20,7% sul totale degli enti potenziali beneficiari del 5 per mille; tra queste circa il 3% è rappresentato da consorzi di cooperative. Le fondazioni con qualifica di onlus che si trovano negli elenchi a oggi sono poco più del 4%, mentre università, centri universitari, fondazioni universitarie rappresentano un gruppo di 180 enti; molto rappresentato anche il mondo della scuola, con 532 realtà (soprattutto materne). Quasi 300 gli enti che si occupano di ricerca scientifica, e per i quali esiste la possibilità di iscriversi anche all?elenco ?B?, quello cioè redatto dal ministero della Ricerca.

Quanto alle denominazioni delle onlus, pochissimi voli di fantasia e scelte ancorate alla tradizione: i nomi più gettonati comprendono le parole Solidarietà (718 occorrenze) e Aiuto (210), seguiti da Arcobaleno (130) e Sorriso (114); ottengono un discreto successo, anche se sono più distaccati, i sempreverdi Ponte (43), Agape e Agorà (entrambi 38).

Onlus, dicevamo, e cooperative sociali, quindi imprese sociali. Eppure, per gran parte del non profit la parola impresa è ancora tabù. Sono solo 28 (un misero 0,08%) gli enti che nel loro nome hanno scelto di inserire questo termine. Vedremo l?anno prossimo.

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