Welfare

Volontariato: dopo 20 anni torna il campo scout nazionale

Dal 28 luglio al 7 agosto a Piani di Verteglia – Montella (Avellino), Piana di Ruscio – Monteleone di Spoleto - (Perugia), s Olias – Assemini - (Cagliari), Vialfrè - (Torino)

di Redazione

Dal 28 luglio al 7 agosto 2003 l?Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) realizza il campo scout nazionale: un evento che coinvolgerà oltre 20.000 tra ragazzi e ragazze (dagli 11 ai 16 anni provenienti da tutte le regioni d?Italia), e circa 3.500 adulti in servizio educativo oltre a delegazioni straniere. Come affermano i Presidenti nazionali Grazia Bellini e Lino Lacagnina: ?La scelta di realizzare un campo nazionale ? a quasi 20 anni di distanza dall?ultimo del 1983- giunge dopo un lungo cammino di analisi e di approfondimento pedagogico che ha coinvolto l?AGESCI ad ogni livello?. ?Per i ragazzi e le ragazze sarà un momento ?forte? di sviluppo e di autonomia, di incontro e scambio di esperienze con coetanei. Per la nostra Associazione sarà occasione per interrogarsi e verificare l?attualità e l?efficacia dei suoi strumenti pedagogici, accettando la sfida di una società che rende i giovani sempre meno protagonisti e sempre più fruitori passivi di una vita che è decisa da altri?. “E ciò mentre il metodo educativo scout, ideato da Baden Powell nel 1907 e tuttora attuale, si basa invece sull??imparare facendo?, sulle esperienze concrete, sull?educazione al senso critico, sulla responsabilizzazione dei giovani, con l?obiettivo non sottinteso di aiutarli a divenire cittadini responsabili”. ?Quella che oggi potrebbe apparire come una scommessa, è invece un progetto educativo che vede ? solo in Italia – l?adesione di oltre 180.000 giovani e di 30.000 educatori volontari; un numero che sale ad oltre 25 milioni in tutto il mondo ? ?Il campo scout nazionale ? proseguono i due Presidenti – può essere davvero una occasione storica di crescita per l?intera AGESCI. E? assai raro poter osservare un campione così significativo di ragazzi/e ( più del 10% degli iscritti e dei capi educatori) ed è un?opportunità preziosa per poterne coglierne le domande, le attese ed i bisogni. E anche per far esplodere e rendere disponibile per tutta la società il prezioso patrimonio di risorse, energie e ricchezza che l?Associazione possiede? ?La vera protagonista del campo ? aggiungono Bellini e Lacagnina – sarà la Squadriglia, ovvero il nucleo base, ciascuna delle quali è formata da 7-8 ragazze o ragazzi che progettano e realizzano in modo autonomo attività e imprese; la squadriglia permette a tutti i suoi componenti di ?essere protagonisti? ed è effettiva esperienza di crescita nella responsabilità di ogni suo singolo componente?. LA MACCHINA ORGANIZZATIVA Dare corpo ad un progetto così imponente non è cosa da potersi improvvisare ma richiede un lungo lavoro progettuale seguito da un altrettanto lungo ed impegnativo periodo di preparazione. La parte logistica ha richiesto anni di impegno e numerosi sopraluoghi prima di giungere all?individuazione dei luoghi più adatti. Non ritenendo opportuno raccogliere tutti i partecipanti in un unico luogo sono state individuate quattro località dalle caratteristiche ambientali e strutturali simili ed adatte ad ospitare oltre 5.000 persone ciascuna. La scelta è caduta su: Piani di Verteglia ? Montella ? AV Piana di Ruscio ? Monteleone di Spoleto PG Is Olias ? Assemini CA Vialfrè – TO Per ciascuna di esse è stata fatta un?analisi accurata delle azioni necessarie alla realizzazione del campo; sono state individuate le tre grandi fasi di costruzione, esercizio e rimozione e per ciascuno step è stato esaminato il possibile impatto ambientale in modo da poterlo eliminare o ridurre al minimo. Le località scelte sono quattro altopiani a 1.200 metri d?altitudine dove, in pochi giorni e in contemporanea, verranno allestite quattro ?città? dotate di tutti i servizi e capaci di accogliere tutti i partecipanti e gli ospiti In ogni area saranno predisposte ? senza risultare invasive per la natura circostante ? tutte le strutture fisse necessarie come nuove reti idriche, elettriche, telefoniche e fognarie. Il tutto verrà poi smontato così da restituire i luoghi alla loro perfetta integrità naturalistica. ALCUNI NUMERI: 4 aree; 1.500 corse tra pullman e camion per il trasporto dei ragazzi e dei materiali; 4.000 persone a mezzo nave per poter raggiungere il campo in Sardegna; 180 biciclette 24 furgoncini 28 automobili 4 muletti quattro cambuse centrali; oltre cambuse 50 di smistamento; 4 posti di 1° soccorso e 25 tende medicazione presidiati da circa 150 Capi con professionalità specifiche in ambito sanitario; 400 volontari muniti di radioricevitore addetti al servizio di sicurezza 24 ore su 24 ai varchi di entrata e lungo i viali; 1.250 W.C. chimici e di oltre 500 lavabi collegati alla rete fognaria; 220 forni a microonde; 25 celle frigorifero; 7.500 ceste e 7.500 sacche termiche per il trasporto viveri; 100 laboratori di tecniche scout; 335.000 bottiglie da 1,5 litri di acqua minerale, pari ad oltre 500.000 litri 3 porti (Civitavecchia, Palermo e Cagliari) presidiati nei giorni di partenze e arrivo con personale volontario. L’AGESCI: o un?associazione di giovani per i giovani, nata nel 1974 dalla fusione delle preesistenti associazioni scout cattoliche, una maschile (ASCI) ed una femminile (AGI), aperta a ragazzi e ragazze dagli 8 ai 21 anni. o180.000 aderenti, dei quali circa 30.000 educatori in oltre 2000 gruppi in tutte le regioni d?Italia. o Ragazze e ragazzi che crescono insieme secondo una scelta e un progetto specifico di coeducazione, per aiutare la formazione di persone che sappiano capirsi, collaborare, discutere, decidere insieme. o Responsabilità personali proporzionate all?età, e occasioni per sviluppare a fondo qualità e interessi, in una progressione di crescita che ciascuno progetta e verifica personalmente con i capi. o Esperienze appassionanti di vita all?aperto e di conoscenza dell?ambiente, incontro con persone e situazioni diverse, per acquisire le capacità che vengono dallo scauting: saper osservare, capire, agire. o La dimensione internazionale vissuta nel frequente incontro gioioso con scout e guide di paesi diversi, come apertura all?altro e rispetto delle differenze, solidarietà e cooperazione. o Una proposta di crescita nella fede legata alle altre esperienze, con un sentiero fatto di conoscenza, approfondimento, preghiera, confronto.. o Educazione alla mondialità e alla pace


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