Profit & non profit
Volontariato d’impresa, quei 560 che si sono fatti in quattro
Sono i dipendenti Roche che hanno donato 1.500 ore impegno a favore di PizzAut, Lilt, Casamica e Legambiente. All'azienda farmaceutica è andato il premio Volontari@Work promosso da Fondazione Terzjus
di Alessio Nisi
Roche Italia vince il premio nazionale Volontari@work con “Roche torna a farsi in 4”, iniziativa di volontariato di impresa e di competenza realizzata con il contributo di Fondazione Roche, che nel corso del 2023 ha visto i dipendenti delle società del gruppo coinvolti in 1.500 ore come volontari o ambassador di attività a favore di quattro associazioni partner: Casamica odv, Pizzaut onlus, Legambiente, Lilt Milano Monza-Brianza. Roche si aggiudica inoltre una menzione speciale per le iniziative di volontariato di competenza.
Tempo e competenze per il volontariato
Confermando il proprio impegno e senso di responsabilità verso la comunità, grazie a questa iniziativa, realizzata con il contributo della presidenza del Consiglio dei ministri – dipartimento per le Politiche della Famiglia, 560 persone di Roche hanno sostanziato l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità sociale, economica e ambientale mettendo a disposizione il proprio tempo attraverso iniziative di volontariato di impresa, per aiutare gli enti nel completamento di progetti quali l’organizzazione di eventi, il sostegno alle persone con fragilità o la riqualificazione di aree urbane, e di volontariato di competenza mettendo a disposizione la propria expertise professionale per aiutare le terze parti in ambiti specifici, come la ricerca scientifica o il sostegno nella gestione dei canali di comunicazione.
Replicabilità, impatto e misurabilità del progetto
Secondo il sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, che ha interpellato oltre 80mila imprese italiane, solo il 5% delle aziende con almeno 50 dipendenti ha offerto al proprio personale l’opportunità di svolgere il volontariato di competenza. Uno dei criteri di valutazione della giuria che ha premiato Roche, presieduta da Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo, è proprio la replicabilità, oltre all’impatto e alla misurabilità del progetto in termini di risultati conseguiti internamente ed esternamente. Ispirare il cambiamento è quindi il vero motore del volontariato di competenza.
Sostegno a comunità e territori
«Siamo orgogliosi», dichiara Sara Giussani, people & culture pharma head di Roche, «di ricevere questo riconoscimento che certifica l’impegno di Roche nel creare circoli virtuosi e contribuire attivamente a sostenere le comunità e i territori». Vogliamo, aggiunge, «che i risultati del nostro impegno abbiano un impatto positivo a tutto tondo, da una parte per la comunità e dall’altra per le nostre persone. Questa iniziativa, infatti, è stata un’occasione per molti di noi di imparare qualcosa di nuovo, di aprirsi al dialogo e alla collaborazione, di conoscere realtà nuove oltre che di generare valore e fare la propria parte come cittadini».
Obiettivo, raddoppiare le ore di volontariato
Nel 2024 l’azienda punta a dedicare a iniziative di volontariato oltre il doppio delle ore, fino a raggiungere la soglia complessiva di 4.000 ore. La novità principale dell’edizione 2024 di “Roche torna a farsi in 4” è la nuova partnership con il Centro Aiuto Donne Maltrattate – Cadom, organizzazione a supporto di donne che hanno subito violenza. Le persone di Roche saranno, infatti, impegnate in attività di volontariato di competenza per le donne vittime di violenza che affrontano un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro.
Diversità, equità e inclusione
Il sostegno all’associazione rispecchia la cultura aziendale inclusiva e sostenibile di Roche, che tiene in massima considerazione diversità, equità e inclusione, anche tramite un approccio interno di valorizzazione delle unicità, del pensiero e dell’apporto di ogni persona. L’azienda ha, infatti, ricevuto la certificazione di parità di genere (Uni pdr 125:2022) da Uniter già nel dicembre del 2022 e, nel febbraio 2023 la certificazione Winning women institute. I numeri e le iniziative messe in campo confermano, infatti, l’equità di genere all’interno dell’azienda e l’attenzione alla persona non solo intesa come dipendente: totale mancanza di gender pay gap, servizi a supporto della genitorialità e sostegno non solo ai dipendenti ma agli interi nuclei familiari, il 51% dell’organico rappresentato da donne (di cui il 66% è laureato in materie Stem e il 61% è under 40), il 53% delle donne in ruoli manageriale, il 43% in ruoli dirigenziali.
Volontariato e soft skills
De & i, attenzione al territorio e all’ambiente, supporto alle fragilità restano le priorità nelle politiche di sostenibilità che Roche mette in campo, di cui il volontariato resta uno degli strumenti di azione principali portando benefici sia ai destinatari delle iniziative sia alle persone dell’azienda che ne sono protagoniste. Attraverso il coinvolgimento in queste attività, infatti, i dipendenti possono sviluppare e affinare le proprie soft skills come la predisposizione all’ascolto e alla collaborazione, acquisire nuove competenze come la gestione di eventi o la comunicazione, sviluppare il senso di appartenenza alla comunità e, in definitiva, aumentare il benessere fisico e mentale come evidenziato dai dati Istat.
Volontari@work
Il premio Volontari@work, promosso da Fondazione Terzjus Ets e patrocinato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Unioncamere, è il primo premio nazionale dedicato alle aziende che promuovono il volontariato di competenza e mette in luce le sinergie tra il mondo delle imprese e del sociale dando spazio, visibilità e riconoscimento alle buone pratiche di volontariato aziendale e di competenza, capaci di generare valore per lavoratori, enti non profit e comunità locali, con importanti ricadute sul territorio e sulla cittadinanza.
In apertura foto di Lina Trochez per Unsplash. Nel testo foto di ufficio stampa Roche
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