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Volontariato di competenza, il premio per le aziende adesso ne misura l’impatto
Al via la seconda edizione di “volontari@work”, il premio nazionale sul volontariato di competenza promosso da Fondazione Terzjus. Quest'anno c'è una nuova categoria dedicata a enti del Terzo settore e onlus. Le aziende che hanno concorso lo scorso anno possono ricandidarsi con lo stesso progetto se ne è stato valutato l'impatto ed è stato inserito nella rendicontazione del bilancio di sostenibilità
C’è tempo fino al 7 marzo 2025 per candidarsi al Premio “volontari@work” della Fondazione Terzjus, aperto ad aziende con più di 50 dipendenti, enti del Terzo settore e onlus. Il premio nazionale sul volontariato di competenza, giunto alla sua seconda edizione, è stato presentato alla Camera dei Deputati, in un incontro promosso dall’onorevole Walter Rizzetto, presidente dell’XI commissione Lavoro pubblico e privato. Alla conferenza stampa hanno partecipato Luciano Violante, in veste di presidente della giuria del Premio, Luigi Bobba e Gabriele Sepio, rispettivamente presidente e segretario generale di Terzjus, e Sara Vinciguerra, ideatrice e segretaria del Premio.
La circolarità dell’economia sociale
Il volontariato di competenza consiste nel “prestare” le competenze professionali dei propri dipendenti ad enti del Terzo settore, al fine di colmare quei gap strutturali in termini di skill tecniche che le alcune realtà associative e del volontariato ancora lamentano. Di fatto, un patto di comunità dove a vincere è l’economia sociale.
Il premio “volontari@work” sul volontariato di competenza infati è capace di unire le istituzioni, le imprese e il Terzo settore, accendendo i fari sulle buone pratiche presenti e sulle leve per affrontare le sfide future. Un premio che si basa su una forma di volontariato che non ha ancora preso piede stabilmente nelle politiche aziendali, nonostante le misure fiscali e la staffetta valoriale di trasferimento di competenze che genera.
Una categoria per gli Ets e le onlus
Diverse le novità del bando relativo alla seconda edizione di “volontari@work”, che ha ricevuto il patrocinio del ministero del Lavoro e delle politiche sociali e di Unioncamere, in collaborazione con Italia non profit e il Forum del Terzo Settore: in particolare è stata introdotta quest’anno una categoria dedicata agli enti del Terzo settore e alle onlus. «Vogliamo esplorare anche l’altra faccia della medaglia del volontariato di competenza, quella degli Ets che si sono avvalsi della collaborazione di professionisti delle imprese per avviare progetti particolarmente sfidanti», ha affermato Luigi Bobba, presidente di Terzjus. «È un modo per capire se, mediante questa originale forma di volontariato, si generino relazioni virtuose tra mondo profit e non profit. Il lancio del premio sarà contestuale con una nuova raccolta dati – rilevazione Excelsior – sulle aziende che stanno promuovendo e valorizzando il volontariato di competenza come modalità di esercizio della responsabilità sociale d’impresa».
Valorizzazione del rapporto tra imprese e Terzo settore
La seconda novità del bando prevede la candidatura al Premio anche delle 23 aziende che hanno già concorso lo scorso anno, ancora con il medesimo progetto, qualora esso sia stato portato avanti con l’introduzione della misurabilità della crescita delle competenze dei collaboratori aziendali, ovvero della rendicontabilità ai fini del bilancio di sostenibilità (per le aziende che ne hanno i requisiti). «Il premio volontari@work valorizza il rapporto tra imprese e Terzo settore», ha detto Gabriele Sepio, segretario generale di Terzjus «attraverso la donazione di competenze. Il mercato – sempre più attento ai temi dell’economia sociale – inizia a misurare l’impatto dei progetti di volontariato di competenza e include il nuovo valore nella rendicontazione Esg. Con la seconda edizione del Premio seguiremo l’evoluzione dei progetti presentati lo scorso anno e daremo voce al Terzo settore per misurare con gli enti non profit l’evoluzione di questo fenomeno sempre più diffuso».
Volontariato aziendale nel 5% delle imprese
Secondo il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, il volontariato aziendale è ancora abbastanza limitato e riguarda solo il 5% delle aziende che impiegano almeno 50 dipendenti. Queste ultime danno l’opportunità al proprio personale di cimentarsi in attività di varia natura: sociale, ambientale, consulenziale, educativo. Il volontariato di competenza risulta, comunque, una componente rilevante di queste pratiche multiformi, coinvolgendo circa quattro imprese su 10 fra quelle impegnate in programmi di volontariato aziendale (per l’esattezza il 39,4%). Più di un quarto (26%) delle imprese italiane hanno dichiarato di essere interessate ad impegnare il proprio personale in iniziative di utilità sociale.
«La possibilità di favorire lo scambio di conoscenze tra il mondo aziendale e quello del Terzo settore», ha detto il presidente Walter Rizzetto «è un ottimo veicolo per stimolare l’innovazione e arricchire le associazioni non profit di quelle competenze che consentono di rafforzare la propria azione a beneficio della collettività».
Per un patto di fiducia biunivoco tra Stato e cittadino
Luciano Violante, durante la conferenza, ha posto l’attenzione su tre tematiche cruciali connesse al volontariato di competenza, sperando che esse possano trovare maggiore respiro nella legislazione attuale. In primo luogo, un fisco maggiormente conciliante che sancisca un patto di fiducia biunivoco tra Stato e cittadino. Inoltre, la capacità del sistema e anche delle imprese di formare le competenze giuste, ovvero quelle in grado di applicare le conoscenze, trasformando il percorso professionale del lavoratore in un progetto aziendale in cui i collaboratori si sentano parte integrante. Infine, una maggiore attenzione sul capitale umano inutilizzato. Tematiche che saranno oggetto di discussione durante la cerimonia di premiazione del premio, che avverrà a marzo 2025.
La giuria che selezionerà i progetti più virtuosi è presieduta da Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo. L’onorevole Walter Rizzetto ne è il vicepresidente. La giuria, coadiuvata da Sara Vinciguerra, responsabile della comunicazione di Terzjus e ideatrice del progetto, è composta inoltre da Stefano Arduini direttore di VITA, Maria Carla De Cesari de Il Sole 24 Ore, Alessandro Lombardi del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Vanessa Pallucchi del Forum del Terzo settore, Chiara Tommasini di CsvNet, Giuseppe Tripoli di Unioncamere, Mara Moioli, co-founder di Italia non profit e Carola Carazzone, segretaria generale di Assifero e vicepresidente di Philea.
Foto di apertura di Antonio Janeski su Unsplash. Nell’articolo, foto e video di Ilaria Dioguardi
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