Volontariato
VOLONTARIATO. CSVnet: «Decreto sicurezza, un doppio errore»
Così Marco Granelli, il presidente di CSVnet, esprime perplessità su metodo e contenuto del decreto
Lo scorso 2 luglio il Senato ha approvato il Ddl sicurezza, suscitando numerosi timori e reazioni di protesta nel mondo della solidarietà sociale. Anche Marco Granelli, il presidente di CSVnet – il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – ha espresso fin da subito perplessità sul disegno legge.
«Si tratta in primo luogo – dichiara Granelli – di un problema di metodo: approvare un testo di legge così importante, attraverso il doppio ricorso alla fiducia è un grave errore perché impedisce un dibattito fondamentale tra le forze politiche e nega il confronto con le innumerevoli realtà sociali che già da tempo si preoccupano e lavorano duramente per farsi carico del problema».
«Sul piano dei contenuti – continua Granelli – è palese come, con questo decreto, in nome della sicurezza, si nega il dato evidente che vede nelle persone immigrate una realtà consistente della nostra società e, nella maggioranza dei casi, una risorsa importante per le nostre famiglie». Granelli esprime forte preoccupazione anche per quanto riguarda la decisione di istituire il registro delle persone senza fissa dimora «un fatto grave – afferma – che discrimina queste persone invece di aiutarle in percorsi di inclusione e lotta alla povertà». Duro, infine, il commento sul riconoscimento delle ronde: «il Decreto confonde la sicurezza partecipata con le ronde: da sempre il volontariato si pone come esperienza che, ridando vita al tessuto sociale dei territori, crea sicurezza e facilita la riappropriazione dei luoghi da parte dei cittadini. Questa è la vera sicurezza partecipata, non certo il riconoscimento di gruppi che si sostituiscono alle forze dell’ordine, spesso confondendo la sicurezza con approcci ideologici e di partito. Il volontariato non fa certo ordine pubblico ma crea coesione sociale, relazioni, inclusione».
«Se vuole realizzare una fase costituente del terzo settore – conclude Marco Granelli – il Governo deve dialogare anche su questi temi, e non solo sugli interventi sociali, riconoscendo l’associazionismo, il volontariato e l’impresa sociale come corpi intermedi con i quali confrontarsi sulle politiche del paese».
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