Cultura

Volontariato: cronaca della I° giornata Congresso Anpas

Il Volontariato per il diritto alla salute e all'assistenza. I welfare municipali e la qualità dei servizi

di Redazione

E? in corso presso la Domus Pacis di Roma la prima giornata di lavori del 48esimo Congresso Nazionale dell?ANPAS Associazione nazionale Pubbliche Assistenze, che oggi conta 821 Associazioni, oltre 57.000 volontari (20.000 in più degli anni scorsi); 320.000 soci.

Di seguito i passi salienti della relazione introduttiva del Presidente Nazionale Luigi Bulleri (il testo integrale e visibile all?indirizzo www.anpas.org/48congresso)

?Le trasformazioni in corso nella organizzazione dello Stato sociale che comportano un nuovo ruolo del Volontariato in Italia hanno una portata storica. Il Volontariato è sorto e si è sviluppato in Italia, su basi caritatevoli, come espressione del dono che vuol sopperire alla mancanza di leggi e servizi pubblici nella assistenza ai cittadini poveri e bisognosi.
Nei fatti, le Associazioni hanno assunto allora anche un ruolo integrativo e complementare assicurando alla collettività servizi che il Pubblico non garantiva.
Cosa è cambiato oggi?
La Riforma Sanitaria (Legge 833 del 1978) confermata e sviluppata dal Decreto 229/99 che deve assicurare, attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, il diritto alla salute di tutti i cittadini di qualsiasi ceto sociale;
La Riforma dell?Assistenza (Legge 328/00) che opera una svolta storica introducendo il diritto per tutti i cittadini, produttori di ricchezza o no, occupati o no, nati in Italia o altrove, all?assistenza sociale secondo livelli elevati previsti dalla Costituzione. Gli Enti Locali sono obbligati ad istituire un sistema integrato di servizi sociali sul territorio capace di garantire questo diritto. Alla realizzazione di questo sistema che è misto pubblico-privato concorre la cittadinanza attiva, la sussidiarietà orizzontale. Al Terzo Settore e Volontariato viene riconosciuto un ruolo fondamentale. Alla realizzazione di questo sistema sono destinate le risorse del Fondo Sociale Nazionale (3.500 miliardi di vecchie lire all?anno); del Fondo Sanitario per le strutture territoriali; degli Enti Locali; del Fondo Sociale Europeo (Agenda 2000-2006). Anche il patrimonio delle IPAB deve essere utilizzato a questo fine.

L?attuazione di queste leggi deve fare in modo che non ci siano più bisogni scoperti da protezione sociale e deve eliminare quindi la necessità dell?intervento sostitutivo o integrativo del Volontariato.
Compito primario del mondo della solidarietà, del Volontariato, diventa:
Ascoltare, individuare e rappresentare i bisogni da soddisfare con l?organizzazione dei nuovi servizi;
Interloquire, come soggetto riconosciuto all?interno del Terzo Settore, nella concertazione delle politiche sociali nazionali ed europee;
Essere protagonista della programmazione, coprogettazione, realizzazione ed anche gestione dei nuovi servizi sul territorio (in questo quadro per noi esiste l?interesse primario dei servizi di trasporto, protezione civile, ecc.);
Assicurare il controllo sull?efficacia delle politiche e dei servizi sociali. Per esempio, svolgere un monitoraggio sistematico nei tavoli di negoziazione e progettazione al livello municipale o di zona.

E? ancora aperto il problema della modifica della Legge 266 secondo le proposte formulate nella autoconvocazione del Volontariato italiano del 20 aprile 2002 discussa alla Conferenza Nazionale di Arezzo?.
Più in generale preoccupano orientamenti manifestati dal Governo, anche nella insoddisfacente IV Conferenza Nazionale di Arezzo, tesi a riportare il ruolo del Volontariato a ruolo sostitutivo di carità nei confronti dei bisognosi.

E? anche necessario capire cosa sta succedendo con la delega sulla Legge per l?impresa sociale. La preoccupazione maggiore è che questa favorisca l?ingresso, incentivato fiscalmente e protetto, del profit nella realizzazione e gestione dei servizi sociali, che riduca quindi spazi e carattere sociale al Terzo Settore ed al Volontariato.
Sulla legge Finanziaria 2003 nell?incontro del 22 ottobre scorso con il Forum del Terzo Settore e con le Associazioni nazionali, il Ministro Maroni ha mostrato considerazione per le nostre proposte di modifica della Finanziaria, in particolare per i LEA ripromettendosi di riconvocarci prima della presentazione del maxiemendamento per ascoltare le nostre proposte. Noi la proposta l?abbiamo elaborata, ma la convocazione non è avvenuta ed il maxiemendamento è stato presentato?.

E? poi intervenuto il Sottosegretario al Welfare On. Grazia Sestini che, nel ribadire come il ruolo del volontariato non sia residuale e niente affatto supplente, ha focalizzato l?attenzione su alcuni punti precisi.
Dall?Osservatorio sul Volontariato all?interno del quale la rappresentanza delle Associazioni deve essere ampliata ?se nel 1991 dieci associazioni apparivano più che sufficienti adesso molto probabilmente non lo sono più? all?incremento (che pare possibile a partire dal prossimo anno) da 2 a 20 miliardi di vecchie lire del Fondo Sociale, portandolo quindi allo stesso livello del Fondo per l?Associazionismo. Sarebbe cosi? possibile cosi? finanziare la grande capacita? d?innovazione e di sperimentazione delle associazioni.
E ancora il ruolo del Volontariato rispetto al Terzo Settore: il Volontariato ha creato forme di aggregazione che si sono poi sviluppate in altre forme, dando risposte ai bisogni dei cittadini e anche alle loro necessita? di lavoro. In quest?ottica, all?interno dell?impresa sociale dovranno essere previste forme di volontariato che continuino a richiamare ai valori e dovranno continuare a coesistere associazioni di volontariato e imprese sociali.
In merito alle forme di finanziamento delle associazioni di Volontariato, ha proseguito la Sottosegretario, bisogna che esse dipendano sempre meno dai soldi pubblici, ma che siano inserite totalmente nella cosiddetta filiera dei servizi: esse non devono vivere in funzione delle convenzioni, ma grazie alla libera scelta dei cittadini che si esplica attraverso le donazioni e la scelta dei servizi.
Nessuno, ha proseguito il Sottosegretario, pensa a smantellare i centri di servizio e i comitati di gestione, anzi essi in un futuro potranno finanziare i progetti e non solo la formazione.
Infine il Fondo indistinto che viene da una precisa richiesta delle Regioni al quale dovrebbero essere abbinate due condizioni: l?esistenza dei LEA e la creazione di uno o più tavoli di monitoraggio con la partecipazione di tutti i soggetti interessati.
In proposito ha confermato che, se non si dovesse giungere ad una definizione dei LEA entro il 31/12 il Governo fara? a gennaio un decreto legge che mantenga la stessa ripartizione dei fondi ed i medesimi importi dell?anno scorso.

Il Portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore Giampiero Rasimelli nel suo breve intervento ha ricordato come la cultura del terzo settore, nata grazie alla capacita? e il protagonismo dei cittadini, non sia tale per legge ma per l?azione soggettiva volontaria.
Giampiero Rasimelli ha poi rivendicato l?importanza di giungere in tempi brevi ad una definizione dei Livelli Essenziali d?Assistenza, che viene invece procrastinata di mese in mese. Rifacendosi a quanto dichiarato dal Sottosegretario Sestini ha anche ipotizzato, per sbloccare una situazione che appare in stallo, l?attuazione di un provvedimento Parlamentare in grado di portare ad una rapida conclusione.

Il Congresso prosegue oggi con gli interventi dell?On. Massimo Palombi, Direttore del Servizio Nazionale Servizio Civile, di Donato Robilotta, Assessore Affari Istituzionali ed Enti Locali Regione Lazio, di Raffaela Milano, Assessore Pol. Sociali e Servizi alla Persona Comune Roma e di Stefania Mancini, Commissario Agenzia delle Onlus.
I lavori del 48esimo Congresso Nazionale ANPAS proseguiranno domani con i gruppi di lavoro e le votazioni per il rinnovo degli organismi nazionali.

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