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Volontariato/Competitività: la replica di Grazia Sestini

"Basta ostruzionismo e false campagne sul volontariato", dichiara il sottosegretario al Welfare. "Il Governo non taglia nulla"

di Benedetta Verrini

?La smettano le opposizioni di utilizzare il volontariato per fare ostruzionismo parlamentare.? Così Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare, replica alle contestazioni di Margherita e Ds sul testo del DDL in discussione alla Camera. Riceviamo e pubblichiamo le osservazioni del sottosegretario, contenute in un comunicato stampa diffuso oggi: ? I colleghi intervenuti nei dibattiti alla Camera sanno bene – continua Sestini – come stanno veramente le cose?. ?Non è vero che i fondi per il volontariato, come si continua imperterriti a sostenere, vengono tagliati dal Governo, visto che il Governo non ha disponibilità delle somme previste dalla legge 266/91, tantomeno è vero che il presunto taglio ammonterebbe al 50% o al 75%. E’ falso affermare che questo testo sarebbe stato improvviso e non oggetto di consultazioni con il volontariato, visto che sono state proprio le organizzazioni ad elaborare un testo di modifica della 266 fin dal 2002, durante la IV Conferenza nazionale del volontariato, testo che il ministero del welfare ha fatto proprio e che la sottoscritta ha avuto cura di approfondire, discutere ed emendare con i rappresentanti del settore per tutto questo tempo?. ?La verità è che la legge 266/91 – ribatte Sestini – prevede che le fondazioni bancarie destinino un quindicesimo dei loro proventi in favore della costituzione – attraverso comitati di gestione di ambito regionale – di centri di servizio per il volontariato (CSV). I dati disponibili ci dicono che in regioni come Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Toscana la consistenza del fondo ha superato fin dal 2001 i dieci milioni di euro. In altre regioni, come Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, o Calabria, la consistenza è invece un decimo, o addirittura ad un ventesimo di quella delle regioni citate. Pertanto si è pensato in modo unanime – sottolinea Sestini – di creare un fondo perequativo che riequilibri gli scenari. E questo è previsto nel testo della modifica?. ?Ma non basta – continua Sestini – perchè il volontariato certo non coincide con i Centri di Servizio, che ne rappresentano solo un aspetto, ed è un dato che non sempre i Csv spendono la mole di risorse a disposizione per attività di volontariato, ma per attività parallele e non sempre pertinenti, fra le quali figurano perfino corsi di scuba diving e di origami”. “La bozza in discussione, al contrario di quanto asserito – ribadisce Sestini – intende garantire risorse maggiori proprio al volontariato, perchè possano essere utilizzate direttamente, e intende garantire anche le piccole associazioni, che non sono rappresentate nei CSV. Per questo la proposta prevede che i comitati di gestione possano, e non «debbano», assegnare una quota delle risorse direttamente in favore delle organizzazioni di volontariato”. “Ai CSV deve comunque essere trasferita – sottolinea il Sottosegretario – una quota del fondo non inferiore al 50%, ed in ogni caso sufficiente a permettere lo svolgimento dei compiti loro affidati. La restante quota può essere destinata – spiega ancora – per finanziare le organizzazioni di volontariato, sentiti i centri di servizio, per sostenere progetti presentati tramite i centri di servizio, e con riferimento ad ambiti di intervento individuati dai centri di servizio. Resta inoltre la facoltà dei comitati di gestione di destinare l’intera somma ai CSV, una facoltà prevista soprattutto per quelle zone dove la 266 sia diventata operativa solo di recente, come in alcune regioni del sud. Infine – chiarisce ancora Sestini – è stato previsto che, residualmente agli impieghi in favore dei CSV ed alle organizzazioni di volontariato, i comitati di gestione possano, non «debbano», sostenere anche quegli enti ed organizzazioni privati che realizzino progetti del servizio civile.? ?Quanto alla contestazione sull’inserimento della proposta all’interno del provvedimento sulla competitività – ribatte il sottosegretario al Welfare – sfido chiunque a dimostrare che il volontariato non concorre in modo sostanziale alla competitività del Paese?. ?La verità è – sottolinea Sestini – che i Csv soffrono palesemente di autoreferenzialità, e che le continue diatribe con le Fondazioni, alimentate anche dai Csv, hanno penalizzato il volontariato. Sono favorevole anch’io – conclude il sottosegretario al Welfare – a una discussione complessiva sulla legge 266/91, ma questo specifico provvedimento, dopo i pronunciamenti del Tar e le altre iniziative legali registrate in materia, non era procrastinabile. E anche questo è ben conosciuto da chi oggi si oppone soltanto per fare strumentalizzazione politica del volontariato?.


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