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Volontariato: associazioni raddoppiate in sei anni

Secondo i nuovi dati Istat, nel 2001 erano 18.293 le associazioni di volontariato, contro le 8.343 del 1995: +120%. In aumento gli utenti, crescono meno i volontari. Le cifre della ricerca

di Gabriella Meroni

Sono 18.293 le associazioni di volontariato iscritte nei registri regionali alla fine del 2001, contro le 8.343 censite nel 1995. Nel giro di sei anni, il numero delle organizzazioni, dunque, e’ piu’ che raddoppiato (+119,3%). Si registra anche la diffusione territoriale delle associazioni di volontariato e un forte aumento degli utenti. Minore, invece, l’incremento di volontari. E’ quanto emerge dalla quarta indagine sul fenomeno realizzata dall’Istat. DIFFUSIONE TERRITORIALE: il 32,8% delle organizzazioni di volontariato e’ nel Nordest, il 28,7% nel Nordovest, il 19,7% al Sud e il 18,6% al Centro. Mezzogiorno (+200,8%) e Nordest (+137,4%) sono le aree dove il numero delle associazioni e’ cresciuto di piu’ dal 1995. Lombardia (3.154 associazioni, 17,2% del totale), Toscana e Emilia Romagna (entrambe 1.907, 10,5% del totale) e Veneto (1.894, 10,4% del totale) si confermano le regioni con il maggior numero di organizzazioni, mentre Molise (130, 0,7%) e Valle d’Aosta (73, 0,4%) sono quelle con la presenza minore. In media, in Italia, ci sono 3,2 organizzazioni ogni 10.000 abitanti, ma la densita’ e’ molto alta in Trentino Alto Adige (16,6), Valle d’Aosta (6,1), Sardegna (6), Toscana (5,4) e Friuli Venezia Giulia (5,3). Sotto la media italiana Abruzzo (2), Calabria (1,8), Campania (1,3), Sicilia, Puglia e Lazio (1). DIMENSIONI: sempre piu’ numerose le organizzazioni di piccole dimensioni: il 54,1% ha meno di 21 volontari. Il numero medio di volontari si riduce dai 58 registrati nel ’95 ai 38 del 2001. La classe piu’ numerosa resta quella delle associazioni che operano con 11-20 volontari (27,9%), ma cresce anche quella con meno di 11 volontari (dal 18,2% del ’95 al 26,2% del 2001). Diminuiscono invece le organizzazioni con piu’ di 60 volontari (dal 19,7% al 12,9%). OCCUPATI E VOLONTARI: i dipendenti delle associazioni di volontariato passano da 6.725 nel ’95 a 11.967 nel 2001 (+77,9%), i volontari da 481.981 a 695.334 (+44,3%). Nonostante il notevole incremento, il ricorso a lavoratori dipendenti resta contenuto, anche se crescono le organizzazioni con almeno un dipendente (da 1.074 a 1.947, ma la quota scende dal 12,9% al 10,6%). La distribuzione territoriale dei volontari e’ analoga a quella delle organizzazioni (Nordest 218.530, Nordovest 200.954, Centro 152.576, Sud 123.274) con un corrispondente forte aumento nel Mezzogiorno, dove sono piu’ che raddoppiati. Gli uomini sono il 55,7% dei volontari anche se le donne sono piu’ presenti nelle classi anziane. Il 42% dei volontari ha tra i 30 e i 54 anni, il 23,5% da 55 a 64, il 21,8% fino a 29, il 12,7% oltre 64. Oltre la meta’ dei volontari e’ occupata (53,9%), mentre il 27% e’ pensionata. Diplomato il 43,4% dei volontari, laureato l’11,9% ( tra le donne, 13,5%). ATTIVITA’: sanita’ (33,1%) e assistenza sociale (28,6%) restano i settori di attivita’ prevalenti delle organizzazioni di volontariato, anche se in calo rispetto al ’95 (-9,3 e -1,9% rispettivamente). In crescita ricreazione e cultura (da 11,7% a 14,9%) e protezione civile (da 6,4% a 9,8%). Costante la quota nell’istruzione, tutela dei diritti, attivita’ sportive. Il 45,6% delle associazioni opera in un solo settore, il 27,3% in due, il 14,7% in tre e il 12,4% in quattro o piu’. SERVIZI E UTENTI: aumenta la specializzazione nell’offerta dei servizi. Il 44,3% delle associazioni ne offre uno solo (erano il 29% nel ’95), mentre solo il 24,4% ne offre piu’ di quattro (contro il 41,2% del ’95). Ascolto, sostegno morale e donazione del sangue i servizi offerti piu’ frequentemente (20,4% dei casi). Seguono campagne di sensibilizzazione (17,5%), servizi di intrattenimento (16,9%), inserimento sociale (13,3%). Rispetto agli anni scorsi, crescono le organizzazioni che offrono assistenza alla persona: 13.451 nel 2001, pari al 73,5%. Aumenta il numero degli utenti (5,8 milioni di persone contro i 2,5 milioni del ’95), ma resta sostanzialmente invariato il numero medio per organizzazione (430). Malati e traumatizzati (39,5%), adulti (21,8%), minori (8,6%) anziani autosufficienti (8,1%), immigrati (3,2%) e anziani non autosufficienti (2,6%) le categorie piu’ assistite. ENTRATE ECONOMICHE: ammontano a 1.199 milioni di euro le entrate delle organizzazioni di volontariato nel 2001 (+77,6% rispetto al ’97, quando erano 675 milioni). Aumenta anche l’entrata media: da 58mila a 66mila euro. Il 45,9% delle associazioni denuncia entrate inferiori a 10mila euro, il 41,1% tra 10 e 100mila, il 7,3% tra 100 e 250 mila, il 3,2% tra 250 e 500mila, il 2,5% oltre 500mila. Piuttosto squilibrata la distribuzione territoriale delle entrate, dove il Centro, che ha solo il 18% delle organizzazioni, ‘incassa’ il 27,3% del totale, con 95mila euro di entrata media per organizzazione. FINANZIAMENTI: Cresce il ricorso delle associazioni al finanziamento privato. Il 24,9% si e’ finanziata esclusivamente con entrate private, il 34,6% prevalentemente private, il 33,7% prevalentemente pubbliche e solo il 6,3% con fonti esclusivamente pubbliche. Infine, lo 0,5% delle organizzazioni dichiara di non


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