Cittadinanza attiva
Volontariato, apre il laboratorio Trento
Il 3 febbraio con la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’inaugurazione dell’anno da capitale europea del volontariato del capoluogo trentino. Obiettivo: valorizzare il contributo gratuito al benessere collettivo di associazioni, gruppi e persone. Un messaggio non solo sociale, ma anche politico
L’appuntamento è fissato per la mattina del 3 febbraio presso la “T quotidiano Arena” di Trento. Ad inaugurare l’anno da capitale europea del volontariato della città capoluogo del Trentino ci sarà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una presenza che di certo non sarà formale, considerata l’attenzione che il capo della Stato ha sempre dimostrato nei confronti dei 4,6 milioni di volontari attivi in Italia (a cui vanno aggiunte le tante persone impegnate in attività civiche informali) e delle oltre 260mila rorganizzazioni di volontariato presenti nel nostro Paese (tutti dati che potete trovare nel numero di VITA magazine dello scorso settembre intitolato “Volontario dove sei”?).
Qui invece vi segnalo la serie di podcast “Storie di volontari, storia d’Italia”:
«Il volontariato è elemento prezioso per l’attuazione di azioni sinergiche per fronteggiare situazioni complesse, in obbedienza a quel contratto sociale che è alla base della pacifica convivenza, della leale collaborazione per il bene comune. La dedizione dei volontari è una componente imprescindibile per affrontare anche le sfide globali che mettono a dura prova Stati e società, al fine di trasmettere alle future generazioni un mondo migliore», ha detto Mattarella lo scorso 5 dicembre in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato per lo Sviluppo Economico e Sociale.
La dedizione dei volontari è una componente imprescindibile per affrontare anche le sfide globali che mettono a dura prova Stati e società
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica
Non solo il presidente della Repubblica. Saranno tanti gli ospiti e le istituzioni presenti a Trento: mille volontari, 400 ragazzi delle scuole medie e superiori con i loro insegnanti, i sindaci di Trento e di tanti Comuni del Trentino, il presidente della Provincia, gli assessori e i consiglieri comunali e provinciali, i rappresentanti dell’Università e del mondo della cultura, i presidenti delle Circoscrizioni e delle Comunità di Valle, il Commissario di Governo, i rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’amministrazione giudiziaria.
E ancora: Andrij Sadovyj, Andriy Moshkalenko e Serhiy Kiral, rispettivamente sindaco e vice sindaci di Leopoli, città che aveva concorso insieme a Trento per il titolo di Capitale europea del volontariato 2024. Dal giorno della proclamazione a Danzica, infatti non si è mai interrotto il legame tra Trento e Leopoli, da due anni in prima fila nell’accoglienza dei profughi in fuga dalle zone più colpite dalla guerra in Ucraina. Saranno presenti alla “T quotidiano Arena” anche Gabriella Civico, direttrice del Cev (Centro per il volontariato europeo) e le delegazioni dei Csv (Centri servizi volontariato) italiani. Invitate anche le città europee, da Trondheim a Lisbona, che negli anni scorsi hanno avuto il titolo di Capitale europea del volontariato.
Negli ultimi 5 anni, Trento è la seconda città italiana a diventare Capitale europea del volontariato. Nel 2020 era toccato a Padova, che malgrado la concomitanza del Covid era riuscita a dare un significativo impulso alla cultura del volontariato nel nostro Paese a partire dalla promozione di esperimenti di leva civica a livello municipale. Ora tocca al Trentino, alle sue istituzioni, Provincia e Csv Trentino in primis.
Lo scorso ottobre la coordinatrice del Centro servizi volontariato Trentino Francesca Fiori aveva illustrato su VITA il modello di coinvolgimento della comunità su cui sta lavorando il comitato promotore di Trento 2024. Un intervento che oggi vale la pena riprendere in alcuni dei passaggi più significativi. «L’aver reso la strategia di sviluppo del volontariato anche agenda politica è già di per sé un grande traguardo, perché come si sa, le competizioni si possono vincere o perdere; ma quanto costruito per arrivare fin là rimane in ogni caso. Ecco perché la competizione per Capitale europea del volontariato può essere considerata come l’innesco per avviare un’importante riflessione sul futuro del volontariato. Non dobbiamo peraltro scordarci in che contesto matura la candidatura: nel mezzo della pandemia con le conseguenze che, unite ad altri fattori, hanno comportato sul volontariato locale, come testimoniano i dati Istat. Non è solo una questione di numeri in calo; ad essere a rischio è anche la qualità della partecipazione e delle relazioni di cui il volontariato è portatore. Da qui la necessità di ragionare e leggere insieme i mutamenti in corso, per individuare poi strumenti e modalità efficaci, nuove forme di volontariato e attivismo, nonché nuove modalità di incontro e collaborazione con il volontariato più tradizionale per poter intercettare le energie dei più giovani».
La sfida è lanciata. Il laboratorio Trento aperto. Un percorso che VITA seguirà con attenzione lungo tutto il 2024.
INFORMAZIONI LOGISTICHE
La cerimonia inizierà alle 11.30 e prevede, oltre agli interventi delle autorità, testimonianze da parte di alcuni volontari e performance artistiche. Alla “T quotidiano Arena” si dovrà accedere entro le 10.30 (solo con invito). Per maggiori informazioni, logistica e modalità di partecipazione clicca qui
In foto: in apertura Andrea Leone di Speck And Tech, nel corpo della news Jessica Andreotti di Plastic Free due delle organizzazioni protagonisti di “Gente Felice”, il racconto per immagini dei volontari trentini opera del collettivo di fotografi Witness Journal
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