Formazione

Volontariato: Anpas vs Cri, Delfino replica a Dematteis

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera al direttore dell'onorevole Teresio Delfino

di Redazione

Stimatissimo Direttore,

sul suo giornale on-line è stato pubblicato un articolo in cui si mette in rilievo la posizione di Dematteis, Presidente ANPAS Piemonte, che, per il rilievo delle considerazioni contenute, purtroppo in danno della realtà effettiva delle cose e per il tono di ostilità nei confronti della Croce Rossa Italiana – anche se a parole esclusa – merita una risposta idonea a rimettere i dati di verità al loro posto. La Croce Rossa Italiana, ente pubblico non economico, è articolata in centinaia e centinaia di Comitati Provinciali e Locali che assicurano la loro attività solidaristica e umanitaria a favore della popolazione.

I Comitati predetti – a differenza della struttura centrale – non ricevono alcun contributo ordinario sui loro bilanci, che si finanziano grazie alle attività del loro personale, proprio come fanno le altre organizzazioni, ANPAS incluse. L’impossibilità di iscriversi ai registri delle associazioni di volontariato, alla luce di recentissimi orientamenti in materia di gare pubbliche, rischiava di escludere la C.R.I. dalla possibilità di partecipare alle convenzioni, impedendole di garantire la continuità della sua tradizionale attività. Ecco il motivo che mi ha spinto a presentare l’emendamento poi approvato dal Parlamento: correggere una stortura, non crearla.

Non è assolutamente vero che la Croce Rossa viene ora ad assumere due profili al tempo stesso, uno pubblico ed uno privato. Semplicemente, in presenza di normative che rischiano di imporre l’iscrizione al registro delle associazioni di volontariato quale condizione per partecipare alle gare o stipulare convenzioni, è stato necessario e doveroso superare questo limite. Non si comprende cosa intenda, Il Presidente dell’ANPAS, quando parla di vantaggi economici derivanti dalla qualifica di ente pubblico: come si è detto, le strutture territoriali della C.R.I. non ricevono alcun beneficio o altro privilegio di ordine economico e – per contro – fino a ieri non avevano diritto alle prerogative delle associazioni di volontariato: doppio svantaggio, altro che privilegio!

Quanto all’appello al “coraggio” di staccarsi dalle componenti militari, respingiamo con cortesia ma con fermezza ogni tentativo di dare impulso a lesioni del fondamentale principio di unità della C.R.I., sancito a livello internazionale da oltre 40 anni. Spiace infine, e lascia amarezza, osservare come la tanto decantata volontà di collaborazione e di colleganza venga così clamorosamente meno non appena ci si sente – e a torto, come si è visto – toccati sulla questione dei fondi per il volontariato. Non si allarmi, Presidente Dematteis, alla Croce Rossa è sufficiente poter continuare, in condizione di parità con tutte le altre organizzazioni, a garantire l’aiuto alle persone: solo questo interessa ai nostri associati, solo a questo non rinunceremo mai.

on. Teresio Delfino
Presidente Comitato Locale
CRI – BUSCA


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