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Volontariato a Napoli: partenza col turbo
Soddisfazione del ministro Ferrero che da Napoli torna sull'extragettito: "andrà utilizzato almeno in parte per i trasferimenti agli enti locali"
Già nel primo pomeriggio della V Conferenza nazionale, sono 1600 gli accrediti. Una partecipazione che ha superato le aspettative, ha creato qualche problema logistico ma anche ha archiviato i “dubbi” relativi alla manifestazione. Dubbi che Vita aveva raccolto nelle scorse settimane: poca preparazione, un cammino non partecipato verso la Conferenza.
E’ naturale perciò che Paolo Ferrero sia soddisfatto (anche se non lo dà troppo a vedere) e che, nel corso dell’incontro con la stampa, svoltosi subito dopo la sua relazione introduttiva, ribadisca alcuni ragionamenti. Anzitutto il tema della gratuità: il volontariato e l’impresa sociale sono due cose diverse; è possibile che i volontari operino entro un’impresa sociale, ma sempre gratuitamente senza fittizi rimborsi spese che mascherano lavoro nero e malpagato. Una delle questioni aperte, non a caso citate da Ferrero nella sua introduzione: “da affrontare laicamente” consapevoli del rischio dello snaturamento del volontariato.
Nella conferenza stampa il ministro ha anche annunciato che stamattina è stato raggiunto lo sblocco di fondi stanziati e mai erogati, circa 60 milioni. Una parte dei quali andrà al comune di Napoli, dove nella mattinata una manifestazione ha chiamato a raccolta circa 10.000 persone che hanno protestato contro i tagli sociali. Sempre in tema di spesa sociale, “le risorse aggiuntive dell’extragettito – ha proseguito Ferrero – andranno utilizzate almeno in parte per i trasferimenti agli enti locali”
Soddisfatta il sindaco Jervolino: “tagliare di un quarto la spesa sociale del comune sarebbe stata una cosa politicamente insostenibile. Non parliamo di convegni ma di cose concrete come bambini, case famiglie, servizi agli anziani”.
Il sindaco Jiervolino si è dichiarata d’accordo con l’ipotesi, fatta da Erri de Luca e commentata da Ferrero sull’ultimo numero di Vita: “è certamente un segnale d’integrazione, la scelta di essere volontari”.
Nel frattempo i lavori in sala sono proseguiti con i contributi degli enti di ricerca – Istat, Fivol, Isfol – dell’osservatorio nazionale per il volontariato e del Forum del terzo settore.
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