Volontariato

Volontari tutti in fila. Destinazione L’Aquila

In migliaia si sono prenotati per impegnarsi nel post sisma

di Chiara Cantoni

In 1.500 si sono registrati sul sito dei Csv abruzzesi.
In 5mila su quello del ministero della Gioventù. Una febbre di generosità. Come gestire tanta disponibilità? Oltre 5mila i volontari, provenienti dalle associazioni nazionali e dalle colonne mobili regionali della Protezione civile, che si sono avvicendati nel teatro del sisma abruzzese durante la primissima fase dell’emergenza; turn over settimanali di 400 operatori registrati Anpas; circa 3.500 quelli forniti da 200 confraternite territoriali delle Misericordie; disponibilità di risorse umane da parte di un centinaio di organizzazioni del terzo settore raccolte dal Coordinamento dei Csv abruzzesi. Sono alcuni dei numeri che danno le coordinate di una Protezione civile sollecita ed efficace sul territorio. A cui fa eco una capacità di risposta altrettanto incisiva da parte del terzo settore e del “volontariato 49”, affacciatisi sul teatro abruzzese con una disponibilità di presenze persino esuberante.

Mobilitazioni spontanee
«L’Italia è sempre stata un Paese che ha fatto scuola in materia di volontariato». Non si stupisce di tale e tanta generosità Roberto Museo, direttore CSVnet, che immediatamente dopo il sisma ha attivato, insieme al Coordinamento dei Centri di servizio per il volontariato dell’Abruzzo, una piattaforma telematica per l’incontro della domanda e dell’offerta di aiuti (www.abruzzocsv.org).
«Un sito che a una settimana dal terremoto aveva registrato 43mila contatti e grazie al quale abbiamo consegnato alle prefetture un primo elenco di 785 offerte di ospitalità da parte di privati». Ma il risultato più sorprendente lo ha registrato il Forum dei volontari, un apposito spazio nella pagina web in cui dare la propria disponibilità per lavorare nei campi: «In soli tre giorni, dal 6 al 9 aprile, abbiamo avuto 1.450 registrazioni di singoli». Un record che fa il paio coi numeri totalizzati dall’iniziativa del ministro Giorgia Meloni «Giovani protagonisti della ricostruzione – Offri il tuo tempo e la tua esperienza» per mobilitare energie e professionalità nel periodo del post emergenza: 5mila le adesioni registrate. «Al momento il Forum CSV Abruzzo è chiuso», prosegue Museo. «Stiamo facendo una ricognizione dei bisogni che emergono dal territorio sulla base della quale orientare le liste di disponibilità raccolte. Gradualmente risponderemo a tutti, anche perché calcoliamo un intervento di circa un anno e mezzo. A partire dalla ricostruzione del volontariato locale che nel sisma ha perduto molto: beni, sedi e soci». Come dire, il momento buono arriva: occorre solo un po’ di pazienza.

Un’opportunità per le associazioni
Ma coloro che si sono candidati scalpitano e non vedono l’ora di indossare la veste da volontario. «La gravità di questo dramma ha commosso nel profondo», dice Museo, «ma la solidarietà non l’abbiamo scoperta oggi. Stavolta la cassa di risonanza massmediatica ha amplificato l’effetto generosità. Mi pare si possa parlare di un “volontariato telematico”, quello che offre mezzi più veloci ed efficaci per dire “io ci sono”. Fino a ieri, l’associazione era l’interfaccia fra il volontario e la realtà di bisogno, oggi basta un blog, un forum o un social network perché anche il singolo si senta protagonista». Risorse umane, dunque, che si muovono per iniziativa individuale e mai intercettate dai circuiti del volontariato strutturato. Ma che, proprio grazie all’Abruzzo, possono ora accostarsi al mondo del non profit. «È impensabile in questa fase un volontariato “spontaneo”, almeno sotto il profilo delle responsabilità legali. Per prestare servizio, anche i singoli dovranno registrarsi presso un’associazione che provveda all’assicurazione», spiega Gabriele Brunini, presidente

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