Sostenibilità

Volontari in prima lineabcontro il fuoco killer

qui pollino Successo per il piano antincendi voluto dal presidente Pappaterra

di Redazione

Grazie ai cosiddetti contratti di responsabilità stipulati con associazioni e protezione civile, la superficie boschiva andata in fumo è stata
il 91% in meno del 2007
L ‘ estate 2007, sul Pollino, è solo un lontano, brutto ricordo. Il piano antincendi predisposto dal Parco ha funzionato. Come ha fatto notare il sottosegretario Guido Bertolaso durante l’audizione alla commissione Ambiente del Senato, «quest’anno il Pollino ha compiuto straordinari passi in avanti». Sono state coinvolte 15 associazioni di Protezione civile della Basilicata e della Calabria: mille volontari hanno sorvegliato il territorio in collaborazione con gli agenti forestali che, grazie alle richieste avanzate sin dall’anno scorso, sono stati incrementati di ulteriori 30 unità.
«Ha funzionato la tolleranza zero» che avevamo preannunciato», commenta
Domenico Pappaterra , il presidente del Parco, «ma soprattutto hanno funzionato i cosiddetti contratti di responsabilità attuati già con successo nel Parco dell’Aspromonte (all’epoca della presidenza di Tonino Perna, ndr ). La strada giusta è quella della prevenzione e continueremo a lavorare in questo senso».
I numeri parlano chiaro. Il 91% in meno di superficie boschiva bruciata rispetto al 2007. Il numero degli incendi è passato da 151 a 71 e ai più di 6mila ettari andati bruciati l’estate scorsa si contrappongono i 720 ettari di quest’anno. Dati ancora più rilevanti se si raffrontano con quanto accaduto in Calabria, dove i roghi non hanno dato tregua neanche quest’anno.
Nel Pollino calabrese, tuttavia, il fenomeno è stato limitato: è andato bruciato meno del 13% di superficie rispetto al 2007. In Basilicata la situazione è stata migliore della Calabria: gli incendi sono stati di meno, ma comunque consistenti. Nell’area del Parco lucano, tuttavia, è andato in fumo il 7% dell’area dell’anno precedente. «Il nostro piano antincendi», rileva Pappaterra, «è valso al Parco la segnalazione, a livello nazionale, del WWF quale “buona pratica” nell’ambito della prevenzione degli incendi boschivi».
Con le associazioni di volontariato di protezione civile sono stati stipulati dei contratti che prevedono un premio in base ai risultati ottenuti per le attività di avvistamento da postazione fissa, pattugliamento e primo intervento nello spegnimento degli incendi boschivi. «È il capitale sociale del Parco», spiega Pappaterra, «che ha dimostrato di avere a cuore le sorti del suo territorio. I buoni risultati ottenuti quest’anno ci incoraggiano ad andare avanti nella sperimentazione attuata e a perfezionare tutti quegli aspetti che l’esperienza vissuta ha messo in risalto».
Un successo, dunque, che ripaga almeno moralmente dei 15 milioni di danni subìti dal patrimonio naturale del Pollino nel 2007. Se per recuperare quel danno non basteranno decenni, salvare la natura del Pollino e preservare le aree più pregiate, fortunatamente risparmiate dai roghi del 2007, è possibile.

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