Formazione

Volontari in crisi: meno 15% in due anni

Un’inchiesta di Vita magazine fa luce su una clamorosa inversione di tendenza. Stefano Zamagni: «Di questo passo, tra 10 anni i volontari si estingueranno»

di Gabriella Meroni

Una clamorosa inversione di tendenza in un fenomeno, il volontariato, che in Italia negli ultimi anni sembrava sempre in crescita. Questo il contenuto di un ampio servizio che comparirà su Vita magazine in edicola da domani. Il dato è confermato sia dalle rilevazioni statistiche, effettuate dall?Astra Demoskopea, che parla di un calo del 15% negli uiltimi due anni, che da alcune interviste a grandi organizzazioni non profit italiane, che lamentano la difficoltà a reperire nuovi volontari. A lanciare l?allarme, e a spiegare le ragioni del fenomeno è il professor Stefano Zamagni, uno dei più noti studiosi di economia civile e consigliere del presidente della Ue Romano Prodi, che evidenzia come l?idea stessa che sta alla base del volontariato, cioè l?idea del dono di sé e del proprio tempo, sia sotto attacco perché considerata improduttiva e inefficiente. L?attacco, secondo il professore, viene sia dalla destra (che considera i volontari utili solo per ?raccogliere i cocci della società?), sia dalla sinistra, per cui i volontari sono figure del passato, destinate a essere soppiantate dai ?cittadini responsabili?. «Se questa mentalità si diffonderà, e in mancanza di fatti nuovi, di qui a dieci anni non ci saranno più volontari in Italia», avverte il professore. Che aggiunge un altro pericolo: «Senza la cultura del dono, senza azione donativa, una società avanzata come la nostra, basata sull?economia di mercato, è destinata a disumanizzarsi. E l?unico modo per evitare il rischio disumanizzazione è quello di consentire a tutte le strutture della società civile di praticare lo spirito del volontariato. L?economia di mercato non può infatti reggersi nel vuoto pneumatico, senza uno zoccolo duro di valori». Secondo Astra Demoskopea, il calo riguarda soprattutto i giovani (nella fascia di età tra i14 e i 34 anni) e l?impegno di matrice laica; resistono invece gli ultra65enni e i cattolici. Enormi difficoltà registrano poi nel reperire nuove ?braccia? le associazioni che si occupano di handicap, disagio psichico e malattia terminale.


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