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«Voglio fare l’influencer»: illusione o nuova professione?

Secondo una ricerca di Morning Survey, l'86% dei ragazzi americani sogna di fare l'influencer. Una tendenza globale che attira l'attenzione delle aziende e le aspirazioni dei giovani. Ma non sappiamo ancora con quali conseguenze

di Marco Dotti

Chi pensava a un vizio italiano si deve ricredere. Il nuovo corso di laurea per influencer lanciato nell’ottobre scorso dall’università privata eCampus, al di là dei giudizi di merito, sembra intercettare una tendenza generale.

Secondo un nuovo sondaggio, l’86% dei giovani americani vuole diventare influencer sui social media.

Le ragioni? Presto dette:

  • Per fare la differenza
  • Orario flessibile
  • Condividere idee
  • Perché é divertente
  • Denaro
  • Prova gratuita di nuovi prodotti
  • Fama

Secondo uno studio di Morning Consult l’86% delle persone di età compresa tra i 13 e i 38 anni è disposto a provare a questa esperienza. Ma solo il 12% si considera attualmente un influencer. Aspettative e attese variano, a seconda delle generazioni. Millennials e Generation Z non sono perfettamente allineati ne sulle aspirazioni. né sulle competenze.

A questo fatto, spiega Matthew Townsend su Bloomberg, se ne sovrappone un altro: le aziende sono alla disperata ricerca di strade per entrare in contatto con generazioni che passano sempre meno tempo a guardare la televisione e più tempo sui social-media.

Lato consumo, infine. Oggi, l’88% dei consumatori “giovani” (Generazione Z e Millennials) apprende dell’esistenza di un prodotto dai social, il 56% acquista dopo aver visto quel prodotto in un post di una persona seguita e il 50% dichiara apertamente che i social sono oramai la fonte principale di motivazione all’acquisto.

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