Cultura

Voglio diventare uno scrittore arabo

Pagine utili/ Intervista a Younis Tawfik, docente di Letteratura araba all’università di Genova, autore di "Il profugo"

di Maurizio Regosa

Younis Tawfik, docente di Letteratura araba all?università di Genova, è l?autore di Il profugo, edito nel 2006 da Bompiani. Un titolo che dice la solitudine di una condizione, lo straniamento continuo di una vita in viaggio.

Vita: È un?opera autobiografica?
Younis Tawfik: Sì. È un romanzo autobiografico che parte da un ricordo preciso. Nel 1979 sono partito dall?Iraq, mio fratello minore aveva sei anni e ho memoria del suo sguardo interrogativo. Mi osservava mentre prendevo congedo e non capiva che stesse succedendo. Il profugo, appunto, racconta la fuga di questo mio fratello che, una volta cresciuto, scappa dall?Iraq di Saddam, attraversa l?Europa per giungere in Olanda, dove chiede asilo. Poi, dopo la caduta del dittatore, torna in patria. Volevo far conoscere le sofferenze del popolo iracheno.

Vita: Quanto la lingua è importante per uno scrittore migrante?
Tawfik: Ho scelto di venire nel vostro Paese per imparare la lingua e leggere, finalmente, la Divina Commedia in originale. Il fatto che ora scrivo in italiano non è da sottovalutare: è una lingua che gli scrittori migranti apprendono e approfondiscono più degli stessi italiani. Alcuni artisti scrivono in due lingue, io scrivo direttamente in italiano. Adesso però sto riscrivendo La straniera in arabo. E non è un lavoro di traduzione, è proprio una riscrittura: mi piacerebbe affermarmi come scrittore anche nel mondo arabo.

Vita: La solitudine è una costante della sua poetica…
Tawfik: È presente anche nel romanzo che sto scrivendo ora: parla dei matrimoni misti dal punto di vista di un?araba sposata con un italiano. Il titolo provvisorio è La sposa ripudiata e dovrebbe uscire in libreria il prossimo autunno.


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