Welfare

Vogliamo una festa alla cubana

di Redazione

Nell’isola l’8 marzo non è una giornata
di attivismo. È un giorno in cui alla donna
è concesso il massimo dei lussi: non fare nientedi Layla Joudè
Cari fratelli arabi, avete idea di cosa sia la festa della donna? Care amiche italiane pensate veramente di essere festeggiate adeguatamente durante questo giorno? Sicure di volere semplicemente un mazzo di mimose? Dopo aver scoperto come viene celebrata la Giornata internazionale della donna a Cuba ho comunicato al mio fidanzato che quest’anno non voglio nessun ramoscello di mimosa, ma pretenderò di essere trattata come… una donna cubana! Dopo un momento di perplessità da parte sua ho provato a spiegare cosa intendevo.
Eccovi un’idea di come viene festeggiata questa ricorrenza a Cuba.
In un luogo conosciuto purtroppo per il turismo sessuale, il particolare modo in cui viene celebrata questa ricorrenza offre un’idea decisamente in contrasto con l’immagine stereotipata che ci viene spesso presentata della donna cubana. Rispetto a molti altri Paesi la Giornata internazionale della donna in quest’isola non è una giornata di attivismo femminile o di protesta, ma consiste piuttosto in celebrazioni del ruolo femminile a tutto tondo: sul posto di lavoro, in casa da parte della famiglia, in piazza e nei quartieri. Gli uomini esprimono il loro apprezzamento verso le proprie mogli, madri e figlie attraverso poesie, canti e fiori. Nessuna costosa mimosa che appassisce dopo un giorno, e nemmeno party tra amiche in cui aitanti giovani si spogliano per il piacere delle festeggiate, ma una grande festa interamente dedicata alla celebrazione del gentil sesso.
Infatti fin dalla mattina il ruolo delle donne isolane consiste nel fare… assolutamente nulla! Guardando gli uomini che invece si prodigano in tutte le faccende al posto loro. Non rimangono semplicemente a casa a riposarsi ma si recano sul posto di lavoro provando piacere nell’osservare i colleghi che si danno da fare nell’occuparsi di tutto ciò da cui esse invece sono esentate. Così continua la giornata delle fortunate fanciulle, che si conclude con un grande ricevimento diviso in quartieri. Il sottofondo che accompagna la celebrazione è la consapevolezza delle lotte sociali portate avanti ancora oggi da numerose associazioni femministe come la Federazione delle donne cubane, che rivendicano diritti che sono loro ancora oggi vietati, non dalle leggi ma da qualcosa di più forte: la tradizione e i modelli culturali predominanti all’interno della società cubana.
Tutto il mondo è paese e quindi l’invidia verso questa celebrazione finisce nel momento in cui si scopre che il ruolo femminile celebrato è semplicemente quello di “regina del focolare”, e a noi oggi questo scettro ha stufato. Quindi care amiche italiane che sarete celebrate in questa giornata, accontentatevi di un misero mazzo di mimose, e cari fratelli arabi pensate a istituire una giornata dedicata alle vostre signore ricordandovi ciò che affermava Oscar Wilde: «Nessun uomo ha davvero successo se non ha le donne dalla sua parte, perché le donne governano la società».

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