Formazione

Voglia di mutualismo.Venerdì 30 giugno, Triennale di Milano.

La presentazione dei risultati della ricerca azione promossa da BCC, CGM, Cisl,SPI Cgil, Coldiretti, Confartigianato e Vita.A cura di Aaster.

di Redazione

La ricerca sulla nuova ?Voglia di mutualismo? realizzata da Aaster e pubblicata in forma di racconto dal n. 10 di Communitas è giunta a conclusioni chiare: la quasi totalità degli intervistati è d?accordo sulla tendenza a una progressiva espansione delle forme di auto-organizzazione sociale di carattere mutualistico. Due sono le motivazioni che inducono l?espansione delle pratiche di mutualismo: la consapevolezza delle limitate risorse disponibili in ambito pubblico e la convinzione che vi siano bisogni emergenti che non sono presidiati né dall?azione pubblica, né da quella del mercato. L?innovazione del welfare, è l?indicazione fornita dalla ricerca, passa attraverso il superamento della concezione statalista e assistenziale, ormai incompatibile con la complessità dei bisogni, ma anche dal contrastare un liberismo sfrenato e dannoso per le fasce più deboli della popolazione. Il punto chiave per uscire da questa empasse sta dunque nella necessità vitale di sburocratizzare il meccanismo del welfare. Quello che occorre è un sistema misto, fortemente decentrato sul territorio, in cui il soggetto pubblico svolga l?indispensabile ruolo di indirizzo, regia e verifica a garanzia di tutti i cittadini, ma sappia anche valorizzare e mettere in rete le energie offerte dai privati e, soprattutto, dal privato sociale. Incentivare il mutualismo nell?ambito di una nuova politica di welfare serve, perciò, anche per liberare risorse per l?impresa. La spesa sanitaria – che condiziona così fortemente i bilanci regionali – può essere ridotta con l?aiuto degli imprenditori e delle loro mutue sanitarie private. Dare nuovo impulso a questi strumenti di auto-organizzazione delle nostre imprese eviterebbe un ulteriore aggravio dei costi amministrativi regionali e delle relative necessità di copertura fiscale. Occorre maggiore sostegno da parte delle istituzioni, Regioni in primis, incentivare tutte le forme di mutualismo e autorganizzazione anche attraverso un totale sgravio fiscale. Occorrono programmi di welfare locali coordinati tra il mondo del volontariato, dell?impresa sociale, del tessuto produttivo e delle istituzioni locali. Il racconto di Communitas e i dati della ricerca, come scrive Bonomi, ?Confermano che le misconosciute pratiche del mutualismo sopravvissute al Novecento, possono rappresentare una tradizione sulla quale innescare nuove pratiche di auto-organizzazione dal basso adeguate ai tempi?. Tra i partecipanti: Alessandro Azzi (presidente Federcasse-BCC), Aldo Bonomi (Aaster), Johnny Dotti (presidente CGM), Costanza Fanelli (presidente Legacoop sociali), Cesare Fumagalli (segretario generale di Confartigianato), Marino Bergamaschi (Segretario Confartiganato Varese), Vilma Mazzocco (presidente Federsolidarietà), Franco Pasquali (direttore Coldiretti), Savino Pezzotta (presidente Fondazione Tarantelli), Riccardo Terzi (segretario Spi-Cgil Lombardia), Sergio Veneziani (Auser Lombardia), Raffaello Vignali (presidente Compagnia delle Opere). Partecipano: Linda Lanzillotta (Ministro per gli Affari Regionali), Alfonso Gianni (sootosegretario allo sviluppo economico), Filippo Penati (presidente Provincia di Milano). Chairman: Riccardo Bonacina (direttore editoriale VITA non profit magazine).

  • Scarica l’invito in formato PDF info e accrediti tel 02.5522981 – mail eventi@vitaconsulting.it Venerdì 30 giugno 2006 Salone d’onore della Triennale di Milano Viale Alemagna, 6 dalle ore 9,30 alle ore 13,30

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