#LibridiVITA
Voce del verbo curare, quattro libri per capire
Per la nostra rubrica abbiamo selezionato questa settimana quattro titoli che raccontano cosa davvero sia il “curare”, il prendersi cura delle persone e di ciò che le circonda. Lo facciamo attraverso una biografia, un saggio e due romanzi. Scopriteli
Per la rubrica del venerdì, #LibridiVITA, abbiamo selezionato questa settimana quattro titoli che raccontano cosa davvero sia il “curare”, il prendersi cura delle persone e di ciò che le circonda. Lo facciamo attraverso due biografie, quella della grande giornalista e attivista sociale americana, Dorothy Day, e quella, romanzata, di Cicely Saunders la persona che da infermiera a dottoressa, si è inventata gli Hospice e la medicina palliativa. Il terzo libro è di Ivo Lizzola, un prof da cui c’è sempre da imparare e poi vi proponiamo un libro un po’ divergente, La cura di Hermann Hesse, che per una volta ce lo propone anche nella sua natura ironica.
Emmanuel Exitu
Di cosa è fatta la speranza,
ed. Bompiani
pp 421, euro 21
Il libro di Emmanuel Exitu, Di cosa è fatta la speranza, dedicato a Cicely Saunders, inventrice delle cure palliative e del primo hospice, sembra dare risposta a tante domande che affollano oggi il nostro cuore. Si tratta di un vero romanzo di una vita che ha saputo tenere legate la biografia personale, la vita spirituale e l’etica della cura. “La speranza”, squilla la controcopertina, “è fatta di cose che hanno bisogno di qualcuno che le faccia accadere”. Exitu, geniale regista di docu film che vincono premi internazionali, ora ha scelto di cimentarsi con il romanzo. Riuscendoci.
Ivo Lizzola
Il lavoro nelle comunità. Tra vita quotidiana e profezia
ed. Castelvecchi
pp 140, euro 18,50
Si sta nelle comunità per prendersi cura e per essere cura, perché si è rispettati se non si può dire e perché si ha da dire. Il lavoro nelle comunità libro di Ivo Lizzola, professore di Pedagogia sociale e Pedagogia del conflitto è scritto con raffinatezza e con chiarezza e si rivolge a educatori, operatori sociali, volontari e insegnanti, operatori della cura, persone impegnate nel lavoro territoriale e nelle politiche, nelle comunità di accoglienza per minori, residenziali, di sostegno alla fragilità e alla marginalità. Da leggere e consigliare.
Dorothy Day
Ho trovato Dio attraverso i suoi poveri
Libreria editrice Vaticana
pp 228, euro 17
Giornalista e attivista sociale, Dorothy Day aveva ben chiare le gerarchie della sua vita: «Se si tratta di scegliere quale sia il lavoro più urgente (aiutare qualcuno o far uscire il giornale) anche i nostri lettori non avrebbero dubbi. (…) Possiamo fare errori nel giornale, ma non possiamo fare errori nel nutrire gli affamati». Libreria editrice vaticana pubblica l’autobiografia spirituale di Dorothy Day che papa Francesco definì «una grande americana» nel suo intervento al Congresso degli Stati Uniti nel 2015. Proprio papa Francesco scrive la prefazione a questo bel volume curato da Robert Ellsberg.
Hermann Hesse
La cura
ed. Adelphi
pp 144, euro 12
Un delizioso libricino di appunti, annotazioni ed esperienze, sia pure quelle stranezze contorte dello psicopatico e ipocondriaco, l’uomo Hesse si confida con tutta onestà e schiettezza con se stesso utilizzando un registro narrativo basato principalmente sull’ironia. Un’ ironia sorprendente poiché non c’è mai stata nei suoi più famosi romanzi, anzi. La cura è un modo per descrivere, da un lato, la routine quotidiana in una tipica stazione termale durante i primi decenni del XX secolo e, dall’altro, l’occasione per un concentrato di riflessioni che riguardano la parte materiale e il lato spirituale della vita.
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