Welfare

“Voce alle mamme”: percorsi di lingua italiana e competenze digitali

Prende il via a Milano un’iniziativa della Fondazione Asilo Mariuccia, finanziato da Ciscos-Ugl su proposta dell’associazione Aitd onlus. Beneficiarie sono le donne straniere ospiti presso le comunità e gli alloggi della fondazione nel capoluogo lombardo e a Sesto San Giovanni

di Redazione

Conoscere la lingua del Paese in cui si vive è fondamentale. Avere informazioni, conoscere, esprimersi e dialogare, ma anche comunicare meglio con gli altri a scuola, al lavoro, negli uffici pubblici e dal medico è necessario comprendere l’italiano. Inoltre, dal 2012 è entrato in vigore l’accordo di integrazione che prevede il raggiungimento di 30 crediti formativi per avere il livello base della conoscenza della lingua italiana A2.
Per richiedere il permesso UE per lungo-soggiornanti, è necessario allegare alla domanda alcuni documenti. Tra questi, l’attestato di conoscenza di base della lingua italiana che corrisponde al livello A2. Per ottenere, invece, la cittadinanza italiana per residenza o per matrimoni, è richiesta un'adeguata conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello B1.

Muove da queste premesse il progetto “Voce alle Mamme: percorsi di lingua italiana e competenze digitali” finanziato da Ciscos-Ugl, ong dell’unione generale del lavoro, su proposta dell’associazione Aitd onlus (Associazione Internazionale Tutela e Diritti), rivolto alle mamme della Fondazione Asilo Mariuccia che accoglie mamme sole con bambini nelle sue 3 comunità e 18 alloggi per l’autonomia che si trovano a Milano e Sesto San Giovanni che prende il via nelle prossime settimane.

Conoscenza della lingua e digitalizzazione: sono le due parole chiave del progetto. Ciscos-Ugl ha acquistato 10 PC ricondizionati per lo svolgimento delle lezioni online di lingua italiana che sono tenute da volontari reclutati proprio dai due partner del progetto.
I beneficiari di “Voce alle mamme” sono le donne straniere ospiti nelle comunità e gli alloggi della Fondazione Asilo Mariuccia. Dopo aver proposto l’opportunità, c’è stata da subito una grande adesione. I corsi partiranno l’8 maggio e si terranno il sabato mattina. Le mamme avranno la possibilità di ritagliarsi un momento solo per loro, dedicato alla formazione e al loro futuro. Grazie, infatti, al coinvolgimento di un’arte terapista, i loro bambini saranno impegnati in attività ludico-didattiche con piccoli percorsi artistici esperienziali.

Dopo un test di conoscenza della lingua italiana, che consiste in una prova di ascolto, lettura e scrittura; le mamme sono già state divise in piccoli gruppi (da 4 a 6 persone) e potranno accedere ai percorsi di apprendimento della lingua. La formazione prevede temi didattici e metodologici trasversali: l’apprendimento dell’italiano per la gestione quotidiana, la lingua per la relazione con gli insegnanti e la lingua per il lavoro. Il tutto per una durata totale di 30 ore.
L’obiettivo finale sta nel conseguimento della certificazione della lingua, non solo perché utile a livello burocratico ma perché fondamentale per l’integrazione sui territori che le mamme abitano sia dentro sia fuori l’Asilo Mariuccia. Grazie alla conoscenza della lingua, aumenteranno, inoltre, le opportunità lavorative: il lavoro è uno dei primi passi verso la loro autonomia.

«Questo è un progetto per noi importante e significativo perché dà l’occasione alle nostre mamme di apprendere la lingua italiana», afferma Sabina Bellione, direttore generale della Fondazione Asilo Mariuccia. «È un progetto che mira all’integrazione dei nostri beneficiari e che punta alla loro autonomia. Un altro aspetto importante è legato alla familiarizzazione con gli strumenti digitali, una delle soft skill più richieste dal mondo del lavoro oggi. Ci piace anche aver creato, con questa occasione, un momento che le mamme possano dedicare solamente a loro, a mente serena, sapendo che i loro bambini sono in buone mani, impegnati in attiva ludico-didattiche con l’arte terapista: questi spazi sono fondamentali per poter pensare, studiare e costruire il loro futuro e così quello dei loro figli».

Il progetto spiega Patrizia Conte del Ninno, presidente di Ciscos-Ugl che ha finanziato il progetto insieme alla sponsorizzazione di Aitd «mira essenzialmente a un processo di integrazione per le tante donne che vivono e lavorano in Italia, perché a volte subiscono un processo di emarginazione proprio nell’ambito familiare, visto che i loro figli nascono e studiano qui. Le loro madri spesso parlano una lingua incomprensibile alle nuove generazioni, e se è vero che la lingua originale serve a mantenere un contatto con la cultura del proprio Paese, molto spesso questo processo non riesce a essere attuato, da qui l’emarginazione per tante donne all’interno della propria famiglia prive dello strumento della lingua per comunicare. Il progetto mira anche a una maggiore condivisione del tempo da passare con i propri figli. Inoltre, la consapevolezza che ormai il mercato del lavoro sia digitalizzato, la conoscenza della lingua diventa fondamentale, proprio per costruire una maggiore integrazione nel mondo del lavoro».

«Aitd Onlus ha tra i suoi scopi primari quello di contribuire, con i propri progetti, ad assottigliare il più possibile lo svantaggio sociale presente nel territorio». Così Rossella Vitali, presidente dell’associazione e presidente dei Benemeriti della Fondazione Asilo Mariuccia. «In quest’ottica abbiamo immediatamente proposto a Ciscos-Ugl, che ha prontamente accettato, di finanziare questo progetto che mira a fornire alle giovani straniere – che sono sì madri ma sono anche lavoratrici – un sostegno che le aiuti a meglio inserirsi sia nell’ambiente lavorativo sia in quello sociale e culturale, in un Paese che non è il loro. Esprimersi bene, è il primo passo di queste giovani mamme verso l’emancipazione in un percorso umano, sociale e di dignità lavorativa».

Photo by Ketut Subiyanto from Pexels

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