Sostenibilità

Vivisezione, le alternative esistono

di Redazione

Gentile presidente,
anche grazie alle pressioni del WWF, oggi Reach è la prima normativa europea che dichiara che le sperimentazioni su animali sono effettuate «soltanto in caso di assoluta necessità». No! Non si devono fare e basta! Il WWF dice di essere attento alla salvaguardia di tutte le specie viventi ma approva le barbarie della vivisezione, perché essendo esposti continuamente a sostanze chimiche bisogna conoscere l’effetto che queste hanno sulla flora e la fauna?
Grazia Fadda

Gentile Grazia,
il WWF si associa alle proteste di tutto il mondo ambientalista e animalista contro la nuova Direttiva europea sulla sperimentazione animale che peggiora di molto la già carente normativa vigente. Per quanto riguarda l’argomento Reach (il regolamento europeo sulla commercializzazione delle sostanze chimiche), al fine di fare la necessaria chiarezza su un tema così importante, che ha implicazioni non solo di carattere prettamente scientifico ma anche risvolti etici e morali, l’associazione ritiene che oggi non si possa più eludere quell’indiscutibile mole di riscontri scientifici che confermano come sia possibile andare ben oltre la semplice sperimentazione sugli esseri viventi, ricorrendo ai nuovi metodi di sperimentazione in vitro che ci offre la scienza contemporanea. Il WWF ritiene che sia inaccettabile che ancora oggi la prassi usuale comporti sperimentazioni su altri esseri viventi, quando vi sono metodologie oramai acquisite che potrebbero evitare tante inutili sofferenze. Sono proprio le metodologie alternative alla vivisezione degli animali che dovrebbero essere adottate come prassi usuale per facilitare il progresso scientifico, confermando così, nel contempo, il nostro rispetto nei riguardi della vita nelle sue diverse forme e la tutela dei diritti di tutte le specie animali.
Stefano Leoni, presidente WWF Italia


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