Non profit

Vivere e curarsi con 250 Euro al mese

La richiesta di un lettore: una campagna di stampa per promuovere un aumento delle pensioni delle persone non in grado di lavorare e prive di altre risorse economiche

di Riccardo Bonacina

Caro Bonacina,
le scrivo per chiedere il suo aiuto in merito ad una questione che ritengo della massima importanza e perché finora non sono riuscito ad ottenere alcun risultato. Alla data del dicembre 2006, le persone con handicap, prive di risorse economiche e impossibilitate, a causa della gravità delle loro condizioni psico-fisiche, a svolgere attività lavorativa proficua, ricevevano la pensione da fame di euro 253,17 al mese per 13 mensilità e con detta somma dovrebbero pagare l?affitto, alimentarsi, vestirsi ecc.

Se poi si tratta di soggetti totalmente non autosufficienti (ad esempio bisognosi di assistenza 24 ore al giorno per essere alzati dal letto, vestiti, puliti, imboccati, ecc.) essi ricevono a titolo di indennità di accompagnamento 15 euro al giorno. Nei giorni scorsi dai dati forniti dall?Istat risulterebbe che con 1.800 euro al mese si stenta ad arrivare a soddisfare le esigenze primarie, ma finora nessuno ha segnalato le somme sopra citate. Sempre nei giorni scorsi è apparsa la notizia che le entrate dello Stato dal 1° gennaio 2006 al 15 novembre scorso sono aumentate di 30 miliardi di euro. Ci sarebbero dunque i fondi per aumentare un po? le suddette pensioni.

Vista l?importanza del vostro lavoro, le chiedo di esaminare la possibilità di una campagna di stampa, a cui non chiedo di partecipare, per promuovere un aumento anche modesto delle pensioni delle persone non in grado di lavorare e prive di altre risorse economiche. Confidando nel suo aiuto e in quello del vostro settimanale, la ringrazio e le invio i miei cordiali saluti.
Francesco Santanera, Torino

Caro Santanera,
so che il suo appello deriva dal suo grande impegno sia come saggista instancabile dei diritti di cittadinanza dei più deboli, sia come animatore generoso e intelligente dell?Associazione di promozione sociale. Perciò il suo appello è tanto più amaro e sofferto: certo, come vivere con 250 euro al mese e un?indennità di 15 euro al giorno! Se è impossibile vivere, figuriamo curarsi. Proprio perché sono ben consapevole di questa situazione, ho personalmente firmato nei giorni scorsi il manifesto del ?Coraggio di vivere? (titolo che mi è ben caro) promosso recentemente da Mario Melazzini, medico e presidente Aisla, in cui al punto 3 si dice: «Non si possono creare le condizioni per l?abbandono di tanti malati e delle loro famiglie. è inaccettabile avallare l?idea che alcune condizioni di salute rendano indegna la vita e trasformino la persona con disabilità in un peso sociale. Si tratta di un?offesa per tutti, ma in particolar modo per chi vive una condizione di malattia: così, infatti, aumenta la solitudine dei malati e delle loro famiglie, introduce nelle persone più fragili il dubbio di poter essere vittima di un programmato disinteresse da parte della società». Governo e Parlamento si occupano dei cognomi, dei barbieri aperti il lunedì e di come assicurare una morte degna, speriamo che grazie anche alle nostre spinte diano risposte alla domanda di una vita degna di tanti italiani.


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