Modelli di sviluppo

Vivere a Milano: la città più esclusiva ed escludente

L’area più innovativa e globale d’Italia si trova al bivio. Crescono i redditi dei più ricchi e si abbassano quelli delle fasce medio-basse. Il risultato? Lavoratori, studenti e giovani coppie non riescono più a far fronte ai costi della metropoli del boom di turisti e degli investitori stranieri. L’inchiesta

di Lidia Baratta

Per capire Milano bisogna tuffarvisi dentro», ha scritto Guido Piovene. Un giro in scooter durante una delle tante week, in uno dei nuovi quartieri di punta della città, vale allora come un tuffo carpiato. A Nolo, acronimo di North of Loreto (a nord di piazzale Loreto), nei tunnel che passano sotto i binari dei treni, nel corso della design week (quello che prima si chiamava Fuori Salone), a pochi metri di distanza si vedono i senzatetto sdraiati sui materassi sudici e le code di designer arrivati da mezzo mondo, pagando migliaia di euro in affitti su Airbnb, per partecipare agli eventi allestiti negli spazi che furono di ferrovieri e operai, trasformati in showroom e location da sfilate.

Giovedì 12 presso “mosso Milano” si terrà la presentazione del numero di VITA magazine di settembre, il cui servizio di copertina è dedicato al capoluogo lombardo. Vi aspettiamo

Eccoli i due estremi di Milano. Capitale economica, che attrae investimenti e talenti nazionali e internazionali. E insieme città creatrice di nuove e crescenti diseguaglianze. Metropoli esclusiva ed escludente. Con un piede in Europa e l’altro in Italia alle prese con un divario sempre più marcato tra ricchi e poveri. O meglio, tra nuovi ricchi e nuovi poveri. Perché la realtà è ancora più complessa di quello che appare ai due opposti. E il problema, ora, è che a non avere le chiavi d’accesso alla città che aspira a essere globale non sono più “solo” gli indigenti o gli immigrati appena arrivati da altri Paesi, ma una fascia sempre più ampia di lavoratori, studenti e giovani coppie che non riescono a reggere il peso della capitale economica italiana. Nuovi soggetti tagliati fuori dal “sogno” milanese dell’ascensore sociale.

In realtà, se si guardano i numeri e le statistiche, Milano sta bene e meglio del resto d’Italia. Il reddito pro capite medio, in crescita a 35.282 euro, è al primo posto nel Paese. I prezzi delle case continuano a salire e la città resta la capitale italiana delle startup innovative e degli investimenti stranieri. Nel 2023 sotto la Madonnina sono arrivati un milione di turisti in più rispetto al periodo pre-Covid. Negli ultimi dieci anni si contano oltre 20mila nuovi residenti under 35 e quest’anno i nuovi arrivati in città saranno in totale oltre 61mila, mentre tante altre parti del Paese combattono tra inverno demografico e spopolamento. Eppure, mentre in molti beneficiano del dinamismo economico della città, tanti altri ormai fanno sempre più fatica a starvi al passo.

Viale Monza fa parte della zona chiamata NoLo, acronimo di “North of Loreto” (a nord di piazzale Loreto) – LaPresse

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