Volontariato
Vitigni pregiati sulle terre della mafia
Al via un progetto per creare opportunità di lavoro nei terreni confiscati ai mafiosi. Partner Italia lavoro, Sviluppo Italia Sudgest e il Consorzio Sviluppo e Legalità con la supervisione di Libera
Da questa mattina, i trattori dell?Ente sviluppo agricolo della Sicilia hanno iniziato a lavorare sui quasi duecento ettari di terreno confiscati alla mafia, nei comuni di Corleone, Monreale, San Giuseppe Jato, Piana degli Albanesi e San Cipirello. Si tratta di un nuovo passo in avanti del progetto Libera Terra.
Voluto dalla prefettura di Palermo e supervisionato da Libera, il progetto Libera Terra è finalizzato alla costituzione di cooperative sociali che gestiscano le terre in modo permanente avviando attività imprenditoriali nel settore agriobiologico. Oltre a Libera, gli altri partner del progetto sono: Italia Lavoro, Sudgest, Sviluppo Italia e il consorzio Sviluppo e Legalità costituito dai cinque comuni già citati.
I lavori sono iniziati da contrada Gorgo del Drago, proprio dove fu ucciso Placido Rizzotto, e a soli 2 chilometri da quella che era la roccaforte di Riina. Contrada Drago è anche il terreno più ampio e fertile di tutto il comprensorio del consorzio; comprensorio che rappresenta il caso di confisca più cospicuo d?Italia.
I mezzi offerti gratuitamente dell?Esa, su interessamento dell?assessore all?Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia Castiglione, stanno provvedendo allo spietramento e alla preparazione dei terreni per la semina. Successivamente si opererà al reimpianto di vitigni pregiati. In circa quattro giorni, i lavori in contrada Drago saranno terminati; poi sarà la volta degli altri terreni.
Libera Terra ha realizzato la scorsa estate un campo di volontariato sulle terre del consorzio, con partecipanti da tutto il mondo; ha inoltre pubblicato un bando di concorso per 15 figure professionali che vanno dai manager d?impresa sociale agli esperti in agricoltura e zootecnia biologica. Al bando hanno risposte a centinaia, con un elevato profilo di formazione; e con un?alta percentuale di residenti nei comuni del consorzio, a testimonianza che la popolazione più giovane della Sicilia è desiderosa di riappropriarsi di quello che gli è stato sottratto, mettendo in campo le proprie capacità per creare, con spirito d?intraprendenza, nuove opportunità di lavoro. Entro la fine dell?anno, inoltre, saranno formate le 3 cooperative che gestiranno i terreni confiscati, e la vera e propria attività imprenditoriale potrà essere avviata.
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