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VITA si allea ai media dell’Africa dei Grandi Laghi

Il gruppo editoriale firma un accordo triennale con l’Institut Panos Grands Lacs per la produzione di servizi di attualità e di approfondimento destinati ad un network di 16 media burundesi, rwandesi e congolesi.

di Joshua Massarenti

Bruxelles – VITA rafforza la sua presenza in Africa. Dopo il recente progetto Ebola realizzato assieme alle radio guineane, e in linea con la strategia di partenariato lanciata nel 2010 con i media africani, Il gruppo editoriale è lieto di annunciare un accordo triennale siglato con l’Institut Panos Grands Lacs (IPGL), un’associazione fondata nel 2014 per rafforzare il pluralismo massmediatico in Rwanda, Burundi e Repubblica Democratica del Congo, e sostenere l’accesso ad un’informazione indipendente.

Dall’ufficio di corrispondenza di Bruxelles, Vita realizzerà per Infos Grands Lacs3, l’agenzia d’informazione di IPGL, servizi di attualità e di approfondimento, per la maggior parte interviste, integrando all’offerta di informazione locale uno sguardo esterno internazionale, europeo ed africano, sulla regione dei Grandi Laghi, attraverso le voci autorevoli di esponenti politici di rilievo, rappresentanti di organizzazione internazionali e della società civile, personalità del mondo della cultura, etc.

“L’Africa è un continente che seguiamo da oltre 15 anni”, ricorda Riccardo Bonacina, il Presidente del gruppo editoriale non profit italiano. “La produzione e la diffusione di informazione dall’Europa per e attraverso i media indipendenti africani risponde alla necessità di dover rapportarsi all’Africa in modo totalmente diverso rispetto al passato. Oggi molti media occidentali, e non solo, si affacciano sempre di più a quello che viene considerato il ‘continente del futuro’, producendo contenuti che vengono ripresi dai media africani che non dispongono di risorse finanziarie e umane proprie per raccontare le sfide del continente in un contesto globale. L’Institut Panos Grands Lacs e VITA hanno deciso di percorre insieme un’altra strada, attraverso un ufficio di corrispondenza a Bruxelles che produrrà informazione in linea con le esigenze editoriali dei media dei Grandi Laghi africani”.

“Non basta più raccontare la nostra regione soltanto attraverso contenuti realizzati localmente”, sostiene Cyprien Ndikumana, coordinatore regionale del progetto IGL3. “La globalizzazione ci spinge a dover coprire l’attualità dei Grandi Laghi anche con uno sguardo esterno alla realtà regionale, ma fedele alla nostra linea editoriale. Oggi l’agenzia IGL3 ha un corrispondente a Bruxelles, un valore aggiunto di grande importanza per il nostro network”.

IGL3 raggruppa i più importanti media indipendenti in Burundi, RDC e Rwanda, tutti fortemente radicati nella regione. Si va da radio nazionali come Radio Publique Africaine (Burundi), Radio Télévision du Groupe L’Avenir (RDC), Radio Isango o TV10 (Rwanda) a media di dimensione provinciale come Radio Maendeleo nel Sud Kivu.

Panos Grands Lacs, che cos’è?

L’Istituto Panos Grands Lacs (IPGL) è stato creato a Bujumbura nel marzo 2014 da rappresentanti di media della Repubblica democratica del Congo, del Burundi e del Rwanda. Seppur giovane, l’associazione dispone di una solida esperienza nella gestione di progetti riguardanti lo sviluppo dei media nell’Africa dei Grandi Laghi. Di fatto, IPGL è il frutto di un graduale processo di autonomizzazione nei confronti dell’Instituto Panos Europe (ex-Institut Panos Paris), intrapreso sin dal 2009. In quanto alla sua missione, l’IGL vuole essere vettore e portatore di pace, di progresso e di sviluppo, favorendo il pluralismo dei media, sostenendo l’accesso ad un’informazione indipendente, diversificata e responsabile, e contribuendo alla libertà di espressione dei popoli.

Il progetto IGL3

Ma la strada da percorrere è ancora lunga per trasformare l’Africa dei Grandi Laghi in una zona di pace, sicurezza e stabilità: negli ultimi 20 anni, la regione è stata teatro di guerre civili e violenze, che hanno fatto milioni di persone in uno stato di povertà estrema. Le violazioni dei diritti umani, così come la cattiva gestione della governance, rimangono piaghe diffuse. Ma i segnali positivi non mancano. In un sondaggio effettuato dal New York Forum Institute nel 2014 in 42 paesi africani e che mirava a raccogliere la percezione dei giovani sul futuro del loro continente, il Rwanda, noto per i progressi socio-economici registrati dal genocidio del 1994, e nel contempo contestato per il ruolo avuto nella crisi dei Grandi Laghi, risultava tra i paesi africani in cui i sondati vorrebbero andare a vivere.  

Tra sfide e opportunità, il prossimo triennio sarà segnato da appuntamenti elettorali che determineranno il futuro della regione. Non a caso il progetto IGL3, che durerà tre anni (2015-2017) si svolge in concomitanza con l’avvento delle elezioni nei tre paesi, quelle imminenti nel Burundi, seguite dalla RDC nel 2016 e dal Rwanda nel 2017.

Grazie ai finanziamenti della Cooperazione svizzera, IGL3 intende rafforzare e consolidare il processo democratico in corso nella regione, valorizzando il lavoro dei media nei tre paesi e aprendo un nuovo spiraglio alla promozione della libertà di espressione. Sedici media tra i più influenti dei paesi coinvolti, sono pronti a raccogliere la sfida e a professionalizzarsi da un punto di vista giornalistico ed economico. Si impegnano, cosi, a fornire al loro pubblico, contenuti più professionali e più rispettosi degli standard deontologici internazionali su tematiche che vanno dai diritti umani alla good governance, passando per la sicurezza, lo sviluppo, l’ambiente, l’integrazione regionale o le migrazioni.

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