Politica

VITA Focus/ La nostra sfida? Riconquistare i giovani

I dati parlano chiaro: l’appeal del volontariato lombardo sulle nuove generazioni è ai minimi storici. Come invertire la rotta? La strategia dei Centri di servizio

di Redazione

di Marco Granelli presidente Coordinamento CSV.Net In Lombardia il 44% dei volontari ha più di 54 anni (+ 7% rispetto al dato nazionale), il 36% è pensionato (+6%) e solo il 16,7% dei volontari ha meno di 29 anni (- 6%). Lo certificano i dati relativi al 2003 presentati nell?ultimo censimento Istat che ha interpellato le circa 3.500 organizzazioni iscritte ai registri provinciali e regionale della Lombardia. è evidente che il mondo del volontariato sta perdendo le nuove generazioni. Verrebbe da chiedersi se i giovani lombardi abbiano poca voglia di solidarietà, poca motivazione a dare gratuitamente il loro tempo per il bene di tutti… Non penso sia così. Penso piuttosto che oggi, dopo i buoni risultati degli anni 70, 80 e 90, le organizzazioni di volontariato hanno perso smalto nell?intercettare la voglia di solidarietà che continua ad animare i giovani. Questo anche perché nel pensiero comune, in particolare nel mondo degli adulti, la solidarietà e il bene comune sono meno ambite e meno poste a modello di un tempo. L?Istat ci dice anche altro: la metà delle organizzazioni di volontariato lombarde è stata fondata prima del 1990 e quindi ha più di 15 anni (+ 11% rispetto al dato italiano): siamo al cospetto di un volontariato ?vecchio?? No, è un volontariato consolidato che deve moltiplicare le esperienze di dialogo con i giovani, di contatto costante con le loro realtà, per portare il suo messaggio di solidarietà e per favorire il proprio ricambio generazionale. Qui i Csv sono soggetti di sostegno fondamentali: mettendo risorse e strumenti per sostenere questo incontro. Devono aiutare i giovani a conoscere, incontrare e fare volontariato e sostenere le associazioni a dialogare. E perfino a farsi ?contagiare? e ?cambiare? dai giovani. Proprio per cogliere l?occasione i Csv lombardi hanno scelto di investire risorse, tempo e iniziativa per affrontare con decisione il tema della promozione del volontariato giovanile. Lo hanno fatto in tanti modi e lo si potrà scoprire scorrendo l?atlante dei progetti, delle esperienze realizzate in questi anni, che viene presentato mercoledì 29 novembre nel convegno regionale. Al centro ci sono i link con il mondo della scuola, una realtà fatta di giovani, dove i ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo. Il ministero, l?Ufficio scolastico regionale e i suoi livelli provinciali, le scuole stesse, hanno concorso ad attivare una serie di sportelli ScuolaVolontariato che in Lombardia vedono la presenza, collaborazione e sostegno determinante dei Csv. Questo è un campo di attività strategico in cui è necessario dimostrare competenza, costanza e fantasia. L?esame di quanto già realizzato serva ad allargare la nostra attività, cercando altre strade, magari nuove e differenti, che aiutino il volontariato ad essere protagonista delle comunità e dello sviluppo, allontanando le derive pietistiche e assistenzialistiche. La buona volontà non basta: serve un patto forte tra tutti coloro che fanno volontariato, con chi lavora a stretto contatto con i giovani, con chi parla ai giovani, con i giovani stessi e con le loro modalità e la loro voglia di protagonismo. Occorre competenza, disponibilità al cambiamento, rimescolando carte e certezze. In un recente incontro pubblico a Mantova, don Luigi Ciotti con lungimiranza ricordava: «Riconosciamoci analfabeti, per essere capaci di ascoltare e guardare, per essere consapevoli di questa voglia: questo è l?augurio che faccio a tutti coloro che parteciperanno all?iniziativa, ma soprattutto a tutti coloro che credono che la voglia di solidarietà covi sotto la cenere e basti soffiare e saper vedere, ma con coraggio, fiducia e competenza. Questo l?ho visto tra le tante persone che si stanno impegnando in questi progetti: non fermiamoci».


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