Italia inospitale, nazione di solo transito per i rifugiati politici. È il ritratto del nostro Paese che emerge dai dati sulla concessione dell?asilo politico. Le prime barriere all?ingresso in Italia dei rifugiati si trovano proprio alle frontiere: non si sono ancora realizzati, infatti, i progettati centri di assistenza, orientamento e informazione per profughi. Ma non va meglio a chi, superato il confine, fa domanda di asilo politico alle questure: in attesa di una risposta dalla commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato, il richiedente riceve un permesso di soggiorno di due mesi ma non può lavorare né ha diritto all?assistenza medica. E le risposte alle domande degli stranieri sono quasi sempre negative. Nel 1996 su 791 richieste di status di rifugiato, solo 175 sono state accolte, mentre 522 sono state respinte e 11 ritirate dagli interessati. In Francia o in Germania ogni anno le domande di asilo esaminate sono 20-30 mila e lo status di rifugiato viene concesso a circa 5000 richiedenti. Altro che Maastricht…
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.