Ricorrenze
Vent’anni di Domus de Luna: tutto cominciò con una casa per bambini
La realtà fondata da Ugo Bressanello a Cagliari è una delle più strutturate in Sardegna: sono novemila le persone in difficoltà aiutate da Domus de Luna. Lunedì una grande festa che coinvolgerà il mondo del Terzo settore isolano. Gli auguri del presidente della Repubblica e di tante associazioni sarde
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Era quasi un capriccio, il classico anno sabbatico di un uomo che voleva tirare il fiato dopo anni di lavoro a ritmi incalzanti. Ma Ugo Bressanello, ex dirigente di grandi aziende delle telecomunicazioni, non avrebbe mai immaginato che stava per cambiare radicalmente la sua vita. Men che meno avrebbe pensato di arrivare a spegnere 20 candeline nella torta dedicata alla sua creatura, Domus de Luna, fondata nel 2005 da lui e dalla moglie Petra Paolini. Lunedì, alla comunità dei Padri Somaschi di Elmas, centinaia di assistiti e operatori di questa Fondazione si ritroveranno per dire grazie e tracciare un bilancio di questi quattro lustri che, con grandi sacrifici ma anche attraverso una progettazione di alto profilo, hanno permesso di concretizzare un innovativo modello di accoglienza, sostegno e sviluppo che integra comunità familiari per minori in difficoltà con strumenti di assistenza sociale e percorsi di inclusione lavorativa per giovani e adulti. Con il paziente lavoro di tante persone, professionisti qualificati e volontari che spesso sono gli ex assistiti, la fragilità si è trasformata in risorsa. Al punto che Domus de Luna è stata riconosciuta per i propri meriti dalla Presidenza della Regione Sardegna e dal ministero degli Interni. Nel 2023 Bressanello ha ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica per solidarietà e impegno civile.
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Proprio il presidente Mattarella, attraverso il segretario generale deI Quirinale, ha inviato in questi giorni un messaggio: «Desidero esprimere apprezzamento per il prezioso lavoro che Domus de Luna svolge da vent’anni a favore dei più fragili e vulnerabili. Il continuo impegno nel promuovere la dignità e il futuro di individui e famiglie testimonia i valori più profondi della nostra Costituzione e la Vostra opera, basata su solidarietà, accoglienza e inclusione, rappresenta un fulgido esempio di impegno civile e sociale. In occasione di questo significativo anniversario, invio al presidente Bressanello e a tutti gli altri operatori coinvolti a vario titolo nelle celebrazioni i più cordiali saluti, unitamente ai migliori auspici per la piena riuscita della manifestazione».
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«Sì, non sembra vero aver raggiunto questo traguardo», ammette il fondatore. «Ma un po’ i capelli bianchi, un po’ le tante persone che erano piccole e sono cresciute, mi ricordano che cosa è accaduto negli ultimi vent’anni. Penso soprattutto ai bambini della prima ora, oggi giovani adulti e qualcuno genitore. È soprattutto il cambiamento di queste persone che ti fa capire che vent’anni sono passati e ci sono tutti. Si sono moltiplicati uomini e donne, ma anche i luoghi. Nel 2005 Domus de Luna era una casa che doveva accogliere i bambini senza una famiglia. Quello di lunedì sarà un momento aperto a tante associazioni perché quella della porta aperta è una caratteristica della nostra Fondazione: testimonia la salvaguardia, la tutela e la protezione di chi ci viene affidato. Le loro storie sono diventate le nostre storie».
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Lunedì sarà una giornata all’insegna della gioia e della sobrietà, secondo lo stile della grande famiglia Bressanello. Un’occasione per incontrare anche i rappresentanti di tante associazioni di volontariato, cooperative e imprese sociali che collaborano a numerosi progetti, con ricadute importanti non solo nel territorio della città metropolitana di Cagliari. Un lavoro in mezzo alla gente e per la gente, soprattutto i più bisognosi, affiancati anche dalle istituzioni locali (Regione, Comuni, Tribunale, Casa circondariale di Cagliari-Uta).
«Questa è una realtà sorprendente, per come ha saputo costruire tutti questi servizi e attività», sottolinea Marco Granata, presidente della Fondazione “Peter Pan” di Cagliari. «E lo ha fatto così bene che è riuscita a raggiungere grandi obiettivi coinvolgendo prevalentemente attori privati, come le Fondazioni, e non la pubblica amministrazione. Nel Terzo settore, se non si ha un mecenate alle spalle, non è affatto semplice o scontato. Tanti auguri, dunque, a Ugo Bressanello e alle sue realtà».
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«Domus de Luna è indubbiamente la realtà sociale più importante della Sardegna», è il commento di Ninni Santus, presidente dell’associazione “Domu mia” di Muravera. «Se non ci fosse, la nostra società civile perderebbe l’esempio concreto del fare. Ci siamo incontrati diversi anni fa e, di fronte a una tazza di caffè, ci siamo capiti subito. In comune non abbiamo di certo le dimensioni, ma la voglia di fare cose concrete. Siamo diversi, io sono un artigiano e lui è un manager, ma collaboriamo a tante iniziative con il piacere di vedere risolto qualche problema».
«La realtà di Domus de Luna rappresenta, sia a livello locale che nazionale, una strada da percorrere per capire come le persone più fragili possano diventare una risorsa per tutta la comunità», sottolinea invece Marco Espa, presidente nazionale dell’Associazione Bambini cerebrolesi. «Per noi, che di questo facciamo una bandiera con le persone con disabilità, al di là della stima e del rapporto di amicizia con Ugo Bressanello, nominato Cavaliere della Repubblica come se avessero simbolicamente nominato tutti noi, rappresenta sempre una luna a cui guardare, perché quelli sono gli obiettivi che ci poniamo tutti, anche se in maniera variegata. Questi percorsi di inclusione, tesi a ridare dignità e ricchezza alle persone più fragili, li condividiamo al cento per cento».
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Vent’anni di storia
Domus de Luna è nata a Cagliari quando, in tutto il Paese, chiudevano i cosiddetti orfanotrofi. L’obiettivo iniziale era proprio quello di prendersi cura dei bambini e delle loro mamme in difficoltà, spesso vittime di maltrattamenti. Così prese forma la comunità “Casa delle Stelle”, che dà ospitalità a minori allontanati dalle famiglie d’origine e a mamme bisognose di sostegno, spesso con figli al seguito (in 20 anni, oltre 300 minori hanno vissuto in queste comunità). Con il tempo è sorto il centro di cura “Sa Domu pitticca” (la Casa piccola, in sardo campidanese), aperto a tutte le famiglie in condizioni di fragilità: oltre 500 neonati e bambini sono stati presi in cura con le loro famiglie dagli operatori di Domus de Luna.
Nel 2010 è stata costituita la cooperativa “Buoni e Cattivi”, un’impresa sociale che aiuta adolescenti e giovani che vivono fuori dai propri contesti familiari anche dopo il raggiungimento della maggiore età. In questo modo la Fondazione offre opportunità di lavoro anche a giovani del circuito penale, minori stranieri non accompagnati, persone con disabilità e donne vittime di violenza. La cooperativa gestisce tre ristoranti (vedi foto d’apertura), camere e appartamenti, dando occupazione stabile a 70 giovani adulti che hanno ritrovato autonomia e orgoglio, dopo il necessario periodo di formazione.
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Nel 2012 è stata la volta del Centro Exmè, sorto nell’ex mercato civico del quartiere di Santa Teresa, a Pirri. L’immobile, che era stato abbandonato sino a diventare un punto di ritrovo di spacciatori e balordi, oggi è il riferimento per migliaia di famiglie in situazione di disagio economico (complessivamente novemila persone) che arrivano anche da paesi distanti dal capoluogo: per tutti c’è l’ascolto e una parola di conforto, oltre a un pacco di generi alimentari, indumenti, libri e giocattoli per bambini. Il servizio di assistenza denominato “TiAbbraccio” rivolge un pensiero speciale a più di duemila minori assistiti che si trovano in condizioni di povertà assoluta, 300 dei quali non hanno compiuto i tre anni d’età. A loro è dedicato anche il “Non Negozio”, un locale aperto a Quartu Sant’Elena dove è possibile trovare vestiti, calzature, biancheria, in un modello virtuoso basato su donazioni e volontariato.
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A cento metri di distanza dall’Exmè, durante gli anni della pandemia, è stato inaugurato il Centro di aggregazione “Teatro Dante”, nel quale si sviluppano tante attività culturali, musicali e sportive.
Una volta che la Fondazione si è ulteriormente strutturata, ha esteso il suo raggio d’azione agli interventi di tutela ed educazione ambientale. Così nel 2019 è nata l’Oasi del Cervo e della Luna, all’interno del parco regionale di Gutturu Mannu, che racchiude la più grande Riserva Wwf d’Italia. Attraverso la realizzazione di servizi e due alberghi rurali, Domus de Luna offre lavoro a 23 persone fragili e, allo stesso tempo, lavora alla tutela della biodiversità e all’educazione alla sostenibilità ambientale. Negli ultimi due anni sono stati accolti 4.000 studenti e realizzati 60 km di sentieri.
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La comunità “Casa Futuro” è invece un luogo di inclusione per 80 giovani adulti con disabilità intellettive che compiono un percorso di vita indipendente, grazie alla collaborazione tra Domus de Luna e Codice Segreto. Quest’ultimo è un ente del Terzo settore che ha sede a Cagliari e, dal 2010, porta avanti interventi strutturati e condivisi con le famiglie. Grazie agli operatori della Polisportiva Popolare, questi giovani praticano sport integrato. L’Altra Galleria, invece, consente di lavorare con bombolette spray e pennelli, guidati dal bravissimo artista Manu Invisible, ma anche di misurarsi con programmi di computer grafica e intelligenza artificiale: i ragazzi espongono e vendono le loro opere al fianco di artisti importanti che partecipano a questo percorso.
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Nel 2024 è nata la Fattoria molto sociale, in cui giovani adulti in condizione di fragilità cercano il proprio riscatto nel lavoro e producono cibo sano e biologico per tutte le realtà di Domus de Luna. Nello stesso periodo è stato avviato a Cardedu (in Ogliastra) il progetto “Casa dei sogni”, grazie a un immobile confiscato alla criminalità che l’Agenzia nazionale ha concesso alla cooperativa Buoni e Cattivi. In collaborazione con Ogliastra Informa, Centro Down Cagliari, Domu Mia e Federazione Isperantzia consentirà esperienze di turismo sociale a numerose associazioni sarde e della penisola che si occupano di persone con disabilità. In estate dovrebbe decollare il pastificio industriale che sta prendendo forma al carcere di Cagliari-Uta: un progetto che la direzione della Casa circondariale ha sposato in pieno, confermando una particolare attenzione per i detenuti e il loro futuro occupazionale.
Restando nell’area penale, grazie alla collaborazione del Tribunale di sorveglianza di Cagliari, la Fondazione guidata da Ugo Bressanello cura percorsi di formazione per i detenuti, sia all’interno del carcere che al palazzo di giustizia di Cagliari: tra tutti citiamo i corsi per archivisti e rigeneratori di modem.
Auguri, Domus de Luna: il bello deve ancora arrivare.
Credit: la foto d’apertura è della cooperativa sociale Buoni e Cattivi
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