Economia

“Space Camp”, il lavoro del futuro è nel controllo dei satelliti

“Space Camp” è un progetto che coinvolge a Lecce 180 studenti dell’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” in un percorso di formazione teorica e pratica sulle discipline degli astronauti, toccando con mano le tecnologie spaziali e programmando prototipi di satelliti

di Emiliano Moccia

Il futuro lavorativo è nello spazio. In modo particolare, nel controllo da terra dei satelliti artificiali. Per questo, ragazzi e ragazze dell’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce hanno iniziato un percorso di avvicinamento e conoscenza delle discipline degli astronauti, toccando con mano le tecnologie spaziali, programmando prototipi di satelliti, esplorando innovative materie scientifiche. “Space Camp”, infatti, vuole coinvolgere alunni ed alunne in un cammino di formazione ed emersione dell’innovazione al fine di ridurre la povertà educativa attraverso l’acquisizione di competenze legate ai nuovi trend del mercato del lavoro: «Il mercato per questi piccoli satellite è in forte aumento, la richiesta da parte di aziende, università o enti di ricerca è ogni giorno più alta e non c'è modo migliore per introdurre studenti e studentesse al mondo spaziale» hanno spiegato dalla sezione italiana del British Interplanetary Society, nata dalla spinta di appassionati, studenti e professionisti del settore aerospaziale. Bis-Italia è partner scientifico del progetto “Pro Officine Mezzogiorno”, l’iniziativa di inclusione e rigenerazione sociale che per tre anni offrirà ai più giovani del territorio leccese corsi all’avanguardia su space economy, coding, robotica, stampa 3D e realtà aumentata e servizi di accelerazione per le startup locali del terzo settore.

Il progetto è sostenuto da Italiacamp e Fondazione CON IL SUD e realizzato con il Comune di Lecce e l’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone”. Nei tre anni di sperimentazione prevede nove percorsi che coinvolgeranno 180 studenti di scuola secondaria e anche le loro famiglie con l’idea ridurre il gap digitale tra generazioni; mentre per il terzo settore sono in programma tre percorsi annuali di accelerazione ed empowerment, destinati ciascuno a tre startup locali con l’obiettivo di creare una rete territoriale in grado di generare impatto sociale. Le attività di “Space Camp”, dunque, rientrano nell’articolato filone formativo e hanno visto i primi studenti e le prime studentesse introdotti alle tecnologie spaziali, con lezioni teoriche e parti pratiche dedicate alla costruzione e programmazione di un q-cube, ovvero un piccolo satellite educativo realizzato per l’occasione da BIS-Italia. «Crediamo con forza alle potenzialità di questo territorio e vogliamo preservare il capitale sociale di questa zona d’Italia partendo proprio dalla formazione, che è la base per lo sviluppo di nuove economie civiche in grado di generare valore diffuso per l’intera comunità» ha spiegato Fabrizio Sammarco, Amministratore Delegato di Italiacamp.

Anche per questo, nell’ambito del progetto un’officina degli autobus antistante alla stazione di Lecce sarà rigenerata nell’hub Officine Mezzogiorno per promuovere attività di formazione e di imprenditoria destinati ai più giovani. Con un occhio di riguardo proprio al settore della space economy, considerato uno dei più promettenti motori per la crescita economica. In Puglia, per esempio, il settore aerospaziale è arrivato a superare i 700 milioni di fatturato export e conta più di 550 imprese con oltre 7.900 addetti. Del resto, secondo i promotori di “Pro Officine Mezzogiorno” lo spazio è destinato ad influenzare sempre di più la vita di ciascuno di noi.

«Le tecnologie e le innovazioni spaziali sono fondamentali per attività come le telecomunicazioni, l’agricoltura, i servizi di osservazione della terra e quelli di geo-localizzazione. I dati generati dalle tecnologie spaziali sono in grado di anticipare i nostri bisogni, con effetti positivi sull’economia di un paese. Sono sempre più le attività economiche e commerciali legate allo spazio: dal lancio di satelliti, all’analisi e alla commercializzazione dei dati che arrivano dallo spazio». Di qui, l’importanza di formare studenti e studentesse dell’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce che stanno scoprendo concretamente il ruolo dell’informatica orientata all’elettronica per lo spazio, a partire dal come si controlla un satellite da terra. Perché se è vero che è sempre meglio tenere ben saldi i piedi sulla terra è anche vero che, in alcuni casi, il futuro occupazionale invita a volare oltre l’immaginazione, nel profondo spazio che ha ancora tante risposte da offrire. E gli studenti stanno lavorando per scoprirle.

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